Il settore delle criptovalute è pieno di sorprese! Al momento, esse riguardano la possibilità che Bitcoin possa aggirare le sanzioni internazionali. Sì, la prima criptovaluta è un asset universale! Secondo Matthew Ferranti, analista del Bitcoin Policy Institute, Bitcoin consentirà alle banche centrali di condurre una politica monetaria indipendente dagli Stati Uniti. «Questo ridurrà la pressione inflazionistica sulle economie locali», ritiene Ferranti.
Molti esperti considerano la prima criptovaluta un efficace diversificatore per i grandi portafogli di investimento. Questa tesi è confermata empiricamente, sostiene Ferranti, poiché non esiste una forte correlazione tra BTC e altri strumenti finanziari. Secondo l'analista, se Bitcoin venisse accettato dai regolatori come riserva, un simile passo «ridurrebbe i rischi di fallimento delle grandi banche commerciali e diminuirebbe la pressione sui mercati globali del debito pubblico statunitense, già superiore ai 35 trilioni di dollari».
Secondo Ferranti, Bitcoin potrebbe rallentare la rapida svalutazione delle valute nazionali. Ciò sarebbe possibile se le banche centrali mondiali includessero BTC nei loro bilanci.
Un aspetto rilevante in questa questione sono le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Se Donald Trump vincesse, la probabilità di guerre commerciali nel mondo aumenterebbe notevolmente. In tale scenario, Bitcoin potrebbe essere utile come strumento di copertura dei rischi, afferma l'esperto. In precedenza, Ki Young Ju, amministratore delegato di CryptoQuant, ha dichiarato che entro il 2030 la volatilità del principale asset digitale diminuirà. «Alla fine, la prima criptovaluta sarà in grado di realizzare il suo potenziale come valuta mondiale, non solo come asset per le speculazioni di mercato», ha aggiunto il CEO di CryptoQuant.
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