Questa settimana l'attenzione dei mercati si sposterà gradualmente sulla pubblicazione di dati significativi sull'inflazione in diversi paesi europei, con particolare interesse per il Regno Unito e l'Eurozona. Inoltre, saranno rilevanti i dati sulla produzione negli Stati Uniti, che potrebbero influenzare il sentiment degli investitori e portare a una correzione del panorama di mercato, specialmente sui mercati valutari.
Dopo la pubblicazione dei report sull'inflazione negli Stati Uniti – sia per i prezzi al consumo che per i prezzi alla produzione – è emerso chiaramente che esiste un'elevata probabilità di una revisione della posizione della Federal Reserve riguardo alla prospettiva di ulteriori riduzioni dei tassi di interesse, considerando non solo la stabilizzazione dell'inflazione, ma il suo recente aumento, sebbene ancora moderato. L'attenzione sarà rivolta soprattutto ai report sull'inflazione al consumo nel Regno Unito e nell'Eurozona, dove si prevede un rialzo di questo indicatore macroeconomico.
Secondo le previsioni di consenso degli analisti, si prevede un aumento dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) annuale per ottobre, dal 1,7% al 2,2% nel Regno Unito e dal 1,7% al 2,0% nell'Eurozona.
In che modo questo cambiamento nella situazione dell'inflazione al consumo nelle due maggiori economie europee minaccia i mercati?
Il primo effetto potrebbe essere una probabile sospensione da parte della Bank of England e della Banca Centrale Europea di ulteriori riduzioni dei tassi di interesse. Questo scenario diventerebbe ancora più probabile se anche la Federal Reserve, sulla scia dell'aumento della pressione inflazionistica, decidesse di fare una pausa nelle riduzioni dei tassi a dicembre.
Cosa aspettarsi dai mercati in questo contesto?
Credo che con molta probabilità dovremmo aspettarci una correzione non solo nei mercati azionari degli Stati Uniti, ma anche in altri paesi, dove recentemente si è tentato di crescere sulla scia del ciclo di abbassamento dei tassi di interesse.. È possibile anche un calo dei rendimenti, in particolare dei Treasury americani. Di conseguenza, il rafforzamento del dollaro potrebbe temporaneamente fermarsi. Nelle ultime settimane il dollaro ha registrato un notevole apprezzamento rispetto a un paniere di valute principali, supportato inizialmente dalle aspettative di vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, e successivamente dai segnali di ripresa del mercato del lavoro e dell'inflazione.
Considerando il quadro emergente nei mercati, iniziato alla fine della scorsa settimana, credo che sia molto probabile che prima della pubblicazione dei rapporti sull'inflazione dalla Gran Bretagna e dall'Eurozona, nonché degli indicatori di produzione dagli Stati Uniti, sul mercato Forex osserveremo un consolidamento delle coppie valutarie in cui è presente la valuta americana, la sterlina, e l'euro. La pubblicazione dei dati nell'Albione settentrionale e nella zona euro che indicano una ripresa dell'inflazione, almeno in linea con le aspettative o addirittura superiore, potrebbe portare ad un aumento dell'euro e della sterlina rispetto al dollaro USA. Questo potrebbe diventare un segnale per le altre valute scambiate sul Forex a salire rispetto al dollaro USA. Per quanto riguarda la situazione della coppia dollaro/yuan, permane il rischio di un suo ulteriore aumento a causa dei crescenti timori di una guerra economica su larga scala o addirittura di un acceso conflitto tra Washington e Pechino il prossimo anno. Su quest'ondata di tensione, la coppia potrebbe saltare alla soglia dei 7,30.
Dovremmo aspettarci un cambiamento radicale nel trend di ripresa del dollaro su questa ondata?
Immagino di no. Il suo possibile indebolimento sarà di natura locale e di breve termine. Ciò è dovuto al fatto che sul mercato ci sono forti aspettative di una trasformazione della politica economica da parte del vecchio-nuovo presidente Trump, che potrebbe diventare la base per il continuo ripristino della pressione inflazionistica in America e, di conseguenza, il rafforzamento del dollaro rispetto alle principali valute.
Previsioni del giorno:
AUD/USD
La coppia potrebbe continuare a scendere verso 0,6390, rompendo il livello di 0,6445, a causa del rischio di una contrazione dei volumi commerciali tra Australia e Cina, legato al potenziale conflitto economico tra Pechino e Washington.
XAU/USD
L'oro spot potrebbe aumentare, superando quota 2596,00 e raggiungendo il livello di 2670,00, a causa di un temporaneo indebolimento del dollaro sui mercati valutari e delle persistenti tensioni geopolitiche a livello globale.