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FX.co ★ EUR/USD. Il dollaro si è rafforzato a seguito del rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Di cosa è contento il biglietto verde?

EUR/USD. Il dollaro si è rafforzato a seguito del rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Di cosa è contento il biglietto verde?

Il dollaro ha reagito positivamente ai dati sull'indice dei prezzi al consumo, nonostante abbiano mostrato un rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Da un lato, questa reazione della valuta statunitense sembra anomala, poiché ora la Fed è praticamente certa di abbassare i tassi di interesse nella riunione di settembre. Dall'altro, però, il rafforzamento del dollaro è giustificato, in quanto i dati indicano che la Federal Reserve non adotterà un ritmo aggressivo di allentamento della politica monetaria. Questo fatto ha permesso ai rialzisti del dollaro di riaffermarsi su tutto il mercato, inclusa la coppia EUR/USD, dove il dollaro si avvicina al supporto della fascia di 1,10.

Analisi dei dati in cifre

Secondo i dati pubblicati, l'indice complessivo dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2% su base mensile ad agosto, come nel mese precedente. Su base annua, l'indice è cresciuto al 2,5%, il ritmo di crescita più lento dal febbraio 2021. L'indice core, che esclude i prezzi di alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3% su base mensile (contro una previsione dello 0,2%, l'unico componente del rapporto in zona positiva), mentre su base annua il CPI core è cresciuto del 3,2%, lo stesso livello di luglio.

 EUR/USD. Il dollaro si è rafforzato a seguito del rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Di cosa è contento il biglietto verde?

Il rapporto evidenzia che il costo dell'energia negli Stati Uniti è diminuito del 4,0% su base annua ad agosto (con una riduzione del prezzo della benzina del 10,3%). A luglio, questo componente era aumentato dell'1,1%. I prezzi dell'abbigliamento sono aumentati dello 0,3% (contro un aumento dello 0,2% nel mese precedente). La crescita dei prezzi dei generi alimentari è rallentata al 2,1% (rispetto al 2,2% di luglio). I servizi di trasporto sono aumentati del 7,9% (rispetto all'8,8% di luglio). I nuovi veicoli sono calati dell'1,2% (-1% a luglio), mentre i veicoli usati sono diminuiti del 10,4% (-10,9% nel mese precedente).

Reazione del mercato

Come già accennato, i trader hanno interpretato questa pubblicazione a favore del dollaro, nonostante il rallentamento dell'inflazione complessiva ad agosto. Per una ragione molto semplice: ora il mercato è certo che la Fed ridurrà i tassi di interesse di 25 punti base nella prossima riunione di settembre, anziché di 50 punti base. La probabilità che si realizzi uno scenario con una riduzione di 25 punti base è attualmente valutata all'82%, mentre le possibilità di una riduzione di 50 punti sono scese all'18%.

La bilancia a favore di uno scenario "moderatamente accomodante" si è inclinata già la scorsa settimana, con la pubblicazione dei dati NFP di agosto. È diventato chiaro che il mercato del lavoro negli Stati Uniti sta effettivamente rallentando, ma non così drasticamente come indicato a luglio. Pertanto, non c'è bisogno di un drastico taglio dei tassi di 50 punti base per affrontare questa situazione.

Tuttavia, sono rimasti alcuni dubbi, poiché se il rapporto sull'inflazione CPI fosse stato significativamente inferiore alle previsioni, il taglio di 50 punti base sarebbe tornato in discussione. Al momento, si può dire con certezza che l'esito formale della riunione di settembre è praticamente deciso. Rimane però l'incognita sui tempi e l'entità dei futuri allentamenti della politica monetaria, anche se questa questione è passata in secondo piano.

Conclusioni

Il dollaro è salito, ma significa che è il momento di vendere l'EUR/USD? A mio parere, no. Il dollaro ha ricevuto un supporto temporaneo; i trader si sono convinti di ciò che sospettavano già da tempo, ma questo non è sufficiente per un movimento ribassista sostenibile dell'EUR/USD.

Iniziamo col dire che il 12 settembre verrà pubblicato un altro importante indicatore macroeconomico: l'indice dei prezzi alla produzione (PPI). Secondo le previsioni, il PPI complessivo di agosto sarà pari al 2,0% su base annua. Per cinque mesi consecutivi (da febbraio a giugno), il dato è aumentato progressivamente, ma a luglio la crescita si è rallentata al 2,2% su base annua. Molti esperti prevedono che la tendenza di rallentamento continuerà anche ad agosto. Anche il PPI core segue lo stesso andamento, con un rallentamento a luglio al 2,4% dopo tre mesi di crescita, e si prevede un ulteriore calo al 2,3% per agosto.

Inoltre, giovedì ci sarà la riunione della Banca Centrale Europea. Anche in questo caso, la situazione è complessa. Il mercato è quasi sicuro che la BCE ridurrà i tassi di interesse di 25 punti base, ma potrebbe adottare una posizione prudente per quanto riguarda le future mosse di allentamento della politica monetaria. Gli esperti ritengono che il prossimo taglio dei tassi da parte della BCE potrebbe arrivare nella riunione di dicembre, a meno che l'inflazione nell'area euro non acceleri nuovamente. Se la retorica di Christine Lagarde sarà cauta, i compratori dell'EUR/USD potrebbero recuperare parte delle perdite, riportando il cambio alla linea mediana di Bollinger Bands sul grafico giornaliero, intorno a 1,1090. Se invece la BCE metterà in dubbio la necessità di ulteriori allentamenti quest'anno (ipotesi improbabile), la coppia EUR/USD potrebbe tornare sopra quota 1,11.

Vista l'incertezza, la cosa migliore da fare è rimanere fuori dal mercato: il verdetto della BCE potrebbe riscrivere la situazione fondamentale della coppia.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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