Giovedì 21 marzo si terrà la riunione della Banca d'Inghilterra sulla politica monetaria. Si prevede che il tasso sarà mantenuto al 5,25%, con 7 membri del comitato su 9 che voteranno a favore di questo, il noto falco Mann voterà per un aumento, mentre la colomba Dhingra - per una riduzione. Qualsiasi deviazione da questo scenario potrebbe interrompere l'idillio e causare ulteriore volatilità.
La Banca d'Inghilterra deve evitare il pericolo di avviare il ciclo di contrazione troppo presto, poiché l'inflazione è tutt'altro che chiara. I dati di gennaio hanno mostrato che i prezzi sono scesi al di sopra delle aspettative, quindi la pubblicazione di mercoledì dell'inflazione di febbraio potrebbe provocare una forte reazione del mercato, anche se è improbabile che influisca sulla posizione della BoE. Il forte calo dei prezzi dell'energia ha permesso alla componente delle materie prime dell'inflazione di tornare all'obiettivo del 2%, anche il tasso di crescita dei salari medi sta rallentando, ma non c'è praticamente alcuna dinamica positiva nel settore dei servizi, quindi la Banca d'Inghilterra molto probabilmente confermerà la sua intenzione di basarsi sui dati e continuerà a mantenere una pausa.
È del tutto possibile che la Banca d'Inghilterra chiarisca ai mercati un possibile taglio dei tassi nella riunione di maggio, nella quale verranno presentate anche le previsioni aggiornate, e che la riduzione stessa avverrà a giugno. In totale, i mercati attualmente vedono 63 punti di riduzione quest'anno, ciò corrisponde grosso modo ai piani della Fed, quindi il fattore tasso non può ancora essere un driver per forti movimenti nel cambio GBP/USD.
Il bilancio del Cancelliere, che avrebbe dovuto chiarire le previsioni di inflazione, si è rivelato equilibrato: una serie di misure di allentamento proposte mirano principalmente a stimolare l'offerta piuttosto che la domanda, ed è improbabile che abbiano un impatto rialzista sull'inflazione.
Il rapporto sul mercato del lavoro pubblicato la scorsa settimana si è rivelato generalmente positivo: la crescita media dei salari è rallentata nei 3 mesi fino a febbraio dal 6,2% al 6,1% e tenendo conto dei bonus, dal 5,8% al 5,6%. Nonostante la crescita sia ancora molto elevata, le dinamiche sono positive, entrambi gli indicatori si sono rivelati migliori del previsto, il che aumenterà la fiducia.
Nella settimana in esame la posizione lunga netta sulla GBP è aumentata di 1 miliardo arrivando a 5,6 miliardi, il posizionamento è fiduciosamente rialzista, il fair value è superiore alla media a lungo termine ed è anch'esso in crescita.
Dopo aver aggiornato il massimo, la coppia GBP/USD si è leggermente spostata indietro; consideriamo il calo correttivo. Il supporto immediato è 1,2707, poi 1,2675/85, un calo più profondo è improbabile e potrà avvenire solo in caso di una spiacevole sorpresa da parte della Banca d'Inghilterra giovedì. L'obiettivo più vicino è un nuovo test di 1,2827, poi 1,2892, l'obiettivo successivo è la linea di tendenza 1,3045/55, il consolidamento sopra aumenterà le possibilità di un'inversione rialzista.