Perché l'euro cresce? I mercati prevedono che sia la Federal Reserve che la Banca centrale europea inizieranno a ridurre i tassi di interesse a giugno. L'economia della zona euro è chiaramente più debole di quella americana, e ci si aspetta un ribasso delle stime di inflazione alla riunione di marzo della Banca centrale europea. Sono tutti fattori "ribassisti" per l'EUR/USD, tuttavia la coppia principale sta mostrando segni di ripresa delle posizioni perse in precedenza. Qual è la ragione? Molto probabilmente, è una questione di sopravvalutazione.
Secondo la Société Générale, i mercati stanno sopravvalutando l'entità dell'allentamento della politica monetaria della BCE, aspettandosi un taglio del tasso sui depositi del 90 punti base nel 2024. La società si aspetta solo due atti di espansione monetaria. Lo stesso sostiene anche la Commerzbank, notando che la crescita dei salari supera di due volte la crescita dei prezzi, e questa tendenza rischia di persistere. La retribuzione è rallentata per la prima volta nel quarto trimestre del 2023, ma i suoi tassi di crescita sono lontani dal necessario 3%. Proprio questa cifra, secondo la banca centrale, corrisponde a un'inflazione del 2%.
Dinamica dei salari medi nell'Eurozona
L'attenzione crescente sui salari non è casuale, dato che sono generati dal settore dei servizi ad alta intensità di lavoro, il cui aumento dei costi mantiene i prezzi a livelli elevati. A febbraio, la crescita è rallentata dal 4% al 3,9%, tuttavia l'ultima cifra è ancora molto alta affinché la BCE possa dichiarare la vittoria sull'inflazione.
La Banca dei Regolamenti Internazionali condivide questa visione, suggerendo alle banche centrali di mantenere l'attuale livello del tasso di prestito più a lungo, poiché l'aumento della quota dei servizi nell'inflazione di base lo dovrebbe stabilizzare vicino al 3%. Si prevede che l'ultima fase nella lotta contro i prezzi elevati si dimostrerà particolarmente ardua.
Dinamica e struttura dell'inflazione in diversi paesi del mondo
L'evoluzione della struttura dell'inflazione riveste un'importanza significativa. Se durante la pandemia una parte considerevole era rappresentata da beni energetici e altri prodotti, attualmente il ripristino delle catene di approvvigionamento e il calo dei prezzi del petrolio hanno portato a un aumento della quota relativa ai servizi. Non sorprende che i "falchi" della BCE stiano sempre più attirando l'attenzione sulla stabilità dei prezzi in questo settore dell'economia.
Di conseguenza, sembra eccessivo prevedere una riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea del 90 punti base nel 2024. L'inflazione ancorata a causa dei prezzi elevati nei servizi farà sì che gli investitori ne prendano atto. Suppongo che la BCE abbia già compreso questa dinamica e che, durante la sua riunione di marzo, parlerà della prudenza nell'allentamento della politica monetaria. Le aspettative della sua retorica aggressiva stanno ispirando i tori dell'EUR/USD a cercare opportunità di guadagno.
Tuttavia, è importante notare che nemmeno la Federal Reserve rimane inattiva. L'inflazione negli Stati Uniti potrebbe non solo stabilizzarsi intorno al 3%, ma anche accelerare a causa della forte economia, quindi, il tasso sui fondi federali potrebbe iniziare nuovamente a salire. Questo rischio indica un potenziale limitato per la crescita dell'euro rispetto al dollaro americano.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero dell'EUR/USD, continua la fase di consolidamento nell'intervallo 1,08-1,0865. Solo la rottura della resistenza a 1,0865 consentirà di formare posizioni long. Al contrario, il calo della coppia al di sotto di 1,08 è motivo per vendere.