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FX.co ★ AUD/USD. Rapporto sull'economia australiana e decisione di Moody's

AUD/USD. Rapporto sull'economia australiana e decisione di Moody's

I dati pubblicati oggi sulla crescita economica dell'Australia sono risultati piuttosto contrastanti, ma nel contempo hanno sostenuto il dollaro australiano.

Durante la riunione di dicembre, la Banca centrale australiana ha espresso preoccupazione per i rischi, in particolare per "il graduale raffreddamento dell'economia australiana in un contesto di tassi di interesse elevati". Questa frase, insieme alla preoccupazione espressa per la decelerazione dell'economia cinese, ha esercitato una forte pressione sul dollaro australiano, poiché i trader l'hanno interpretata come un segnale di natura accomodante. Nel frattempo, la banca centrale non ha escluso un futuro rialzo dei tassi di interesse, "se necessario". Evidentemente, tale necessità si presenterà (forse) se l'indice dei prezzi al consumo nel quarto trimestre dovesse riflettere un'accelerazione dell'inflazione in Australia. Il relativo comunicato sarà reso pubblico a gennaio, quindi è troppo presto per discutere le prospettive di un inasprimento della politica monetaria. Eppure, il rapporto di oggi poteva rovinare il quadro fondamentale della coppia AUD/USD.

AUD/USD. Rapporto sull'economia australiana e decisione di Moody's

Così, se l'indicatore fosse stato almeno in linea con le previsioni (per non parlare della zona rossa), in questo caso si poteva parlare di una tendenza al ribasso consolidata. Ad esempio, nel terzo trimestre dell'anno scorso, il PIL dell'Australia è cresciuto del 5,9% su base annua, nel quarto trimestre dell'anno - del 2,6%, nel primo trimestre del 2023 - del 2,4%, nel secondo trimestre di quest'anno - del 2,0% (secondo i dati rivisti, la stima iniziale era del 2,1%). Secondo le previsioni della maggior parte degli esperti, nel terzo trimestre l'economia australiana avrebbe dovuto crescere solo dell'1,8%. Quindi, la dinamica al ribasso si sarebbe osservata per il quarto trimestre consecutivo (cosa che, ovviamente, si riflette nella frase del comunicato della RBA su un raffreddamento dell'economia nazionale). Ma in realtà, il PIL dell'Australia è aumentato del 2,1% nel terzo trimestre su base annua. Non è il miglior risultato, ma date le circostanze descritte in precedenza, è abbastanza accettabile. In termini trimestrali, l'indicatore è risultato in "zona rossa" (+0,2% invece della crescita prevista dello 0,4%), ma bisogna sottolineare che l'economia australiana rimane in territorio positivo per l'ottavo trimestre consecutivo.

La struttura del rapporto odierno indica un aumento della spesa pubblica (l'indicatore ha accelerato all'1,1% dal valore precedente dello 0,6%). Inoltre, il volume delle importazioni è aumentato (del 2,1%), invece il volume delle esportazioni australiane è diminuito (dello 0,7%). Nel terzo trimestre la spesa per consumi è rimasta pressoché invariata, ma il tasso di risparmio delle famiglie è crollato bruscamente, toccando il livello più basso dal quarto trimestre del 2007 attestandosi al 1,1% (nel secondo trimestre era 2,8%). Le spese in conto capitale delle imprese nel terzo trimestre sono aumentate dell'1,1% (nel secondo trimestre del 2,4%).

I trader dell'AUD/USD hanno reagito al rapporto in modo molto ottimistico. Dopo due giorni di netto ribasso, la coppia si è invertita di 180 gradi e si è nuovamente avvicinata ai limiti della 66a cifra. Tuttavia, l'entusiasmo degli acquirenti si è attenuato. L'interpretazione prevalente nel mercato è che la pubblicazione di oggi non decide nulla al momento, e in ogni caso sarà presa in considerazione dai membri della RBA insieme ai dati sull'inflazione (nel contesto della decisione di inasprire la politica monetaria). Pertanto, la coppia non è riuscita a tornare nell'area della 66a cifra e attualmente sta gradualmente scivolando verso il basso.

In tali condizioni di natura fondamentale, andare long è assolutamente sconsigliato. Il brusco aumento della coppia AUD/USD è stato determinato da un temporaneo rafforzamento del dollaro australiano, che al momento non è in grado di garantire un movimento rialzista sostenuto. Questo è possibile solo con un contemporaneo indebolimento del dollaro statunitense che attualmente gode di una crescente domanda a seguito del rafforzamento dei sentimenti anti-rischio. L'indice del dollaro USA è in aumento per il terzo giorno consecutivo e sta nuovamente testando la quota di 104 (a titolo di confronto, una settimana fa l'indice era a 102,38). I trader sono nuovamente preoccupati per gli eventi in Medio Oriente e anche per il flusso di notizie dalla Cina, che ultimamente non piace ai partecipanti al mercato. L'agenzia di rating internazionale Moody's ha aggiunto benzina sul fuoco modificando le previsioni sul rating della Cina da "stabile" a "negativo". Questa decisione, secondo gli economisti intervistati da Bloomberg, riflette "un aumento dei rischi strutturali, nonché un calo della crescita economica nel medio termine".

Tuttavia, i tori del dollaro sembrano ignorare l'orientamento accomodante della Fed. Il mercato è praticamente certo che la Federal Reserve abbia completato il ciclo attuale di aumento dei tassi e valuta contemporaneamente la probabilità di un taglio dei tassi nella primavera del 2024 come un 50/50. Ma al momento l'attenzione del mercato si è spostata su altri fattori fondamentali (esterni), quindi il dollaro americano rimane a galla.

Pertanto, nonostante l'odierno aumento impulsivo della coppia AUD/USD, non è consigliabile considerare posizioni long sulla coppia. Con molta probabilità, gli orsi riprenderanno l'iniziativa e cercheranno di superare il livello di supporto di 0,6550 (linea media delle Bande di Bollinger sul grafico giornaliero). L'obiettivo principale del movimento al ribasso rimane a quota 0,6500 (linea Kijun-sen sullo stesso time frame).

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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