Nel mese di ottobre, l'occupazione negli Stati Uniti è aumentata di 150.000 posti, mentre la disoccupazione è salita al 3,9%. Entrambe le cifre sono risultate peggiori delle previsioni degli esperti di Bloomberg, causando un calo del rendimento dei titoli del Tesoro e indebolendo il dollaro. La diminuzione del tasso di crescita dei salari al 4,1% conferma il rallentamento dell'inflazione e ha portato i derivati a ridurre le probabilità di restrizione monetaria nel 2023 al 9%. Un mese fa, erano al 39%.
Dinamica dell'occupazione negli Stati Uniti
Considerando le significative posizioni "rialziste" sul dollaro e "ribassiste" sui titoli di Stato, il rally dell'EUR/USD potrebbe procedere rapidamente. I mercati stanno iniziando a mettere alla prova la solidità dell'idea della Federal Reserve di mantenere il costo del finanziamento stabile per un periodo prolungato. Se l'economia degli Stati Uniti continua a peggiorare, le basi per la Banca centrale si affievoliranno progressivamente. Da un momento all'altro potrebbe verificarsi un'inversione "accomodante", che potrebbe segnare la fine del trend ribassista dell'EUR/USD.
Al momento, i derivati stanno indicando una riduzione del tasso sui fondi federali di 80-100 punti base, al 4,75% nel 2024, una prospettiva che va in controtendenza con il punto di vista della Federal Reserve. Il principio di mercato "non andare contro la Federal Reserve" non è mai stato annullato. Tuttavia, di tanto in tanto, la Banca centrale commette errori, e gli investitori sanno bene che è possibile trarre profitto dai suoi sbagli e dalla sua rinuncia alla visione precedente.
Dinamica delle aspettative di mercato sui tassi della Fed e della BCE
Pertanto, a novembre la narrativa del mercato è cambiata. Se in passato i mercati si chiedevano se la Federal Reserve avrebbe ripreso il ciclo di restrizione monetaria, ora sono preoccupati per quanto siano autentiche le sue intenzioni di mantenere i tassi invariati. Gli investitori non hanno fiducia e si stanno sbarazzando in massa del dollaro USA.
In questa situazione, non importa quanto sia debole l'euro. Sì, l'economia della zona euro lascia a desiderare, ma il capo economista della BCE, Philip Lane, guarda ottimisticamente al futuro, ritenendo che l'Eurozona eviti recessione. La sua collega nel Consiglio direttivo, Isabel Schnabel, ritiene che non si possa affermare con certezza che i tassi abbiano toccato il loro picco. Anche le questioni geopolitiche e la minaccia di una crisi energetica in Europa non spaventano i "tori" della principale coppia valutaria.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero dell'EUR/USD c'è un'uscita dall'intervallo di consolidamento di 1,05-1,07. Si tratta dell'attuazione del pattern Spike and ledge. C'è un'alta probabilità di entrare in una fase di tendenza, il che consente di aumentare posizioni long formate da 1,065 e 1,067. Gli obiettivi sono 1.08 e 1.09.