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FX.co ★ Powell sostiene il dollaro. Panoramica su USD, EUR, GBP

Powell sostiene il dollaro. Panoramica su USD, EUR, GBP

Settimana scorsa, il capo della Federal Reserve, Powell, ha tenuto un discorso presso il New York Economic Club. Il suo punto chiave è stato che il FOMC "agisce con cautela". I mercati hanno dedotto che un aumento dei tassi a novembre molto probabilmente non avverrà, considerando la dinamica rallentata dell'inflazione.

Allo stesso tempo, Powell ha espresso l'opinione che i tassi dovrebbero rimanere elevati per un periodo più lungo di quanto inizialmente previsto, poiché ci sono prove che "la politica non è abbastanza rigorosa". Questa affermazione ha portato a un forte aumento dei rendimenti obbligazionari, con i rendimenti degli UST a 10 anni che sono arrivati vicino al livello psicologico del 5%, trascinando con sé tutto il mercato obbligazionario mondiale.

L'aumento dei rendimenti, combinato con le vendite attive sui mercati azionari, indica una crescente domanda di liquidità, il che in sostanza supporta il dollaro. Va anche notato che i rendimenti dei titoli TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities) a 5 anni sono saliti al 2,52% subito dopo il discorso di Powell, raggiungendo il massimo da marzo. Questo indica una rapida crescita delle aspettative inflazionistiche delle imprese.

La netta posizione long sul dollaro USA è aumentata di 227 milioni nella settimana segnalata, raggiungendo 8,7 miliardi. Gli acquisti di USD si sono sicuramente rallentati, ma il bilancio complessivo rimane in favore dei rialzisti.

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È degno di nota l'ampio aumento delle posizioni long sull'oro, con un incremento netto di 8,4 miliardi durante la settimana, portando il totale a 21,682 miliardi. Probabilmente, stiamo assistendo alla reazione del mercato agli eventi bellici nella striscia di Gaza. L'acquisto di oro come principale antagonista dell'USD finora non ha provocato vendite, ma le probabilità di ulteriore rialzo del dollaro sono leggermente diminuite.

Ci aspettiamo che la domanda di dollari aumenterà nuovamente dopo una breve stabilizzazione, dando ulteriore slancio al trend rialzista.

EUR/USD

La BCE terrà una riunione sulla politica monetaria giovedì. Si prevede che il tasso di interesse rimarrà invariato per la prima volta dal luglio, poiché i dati sull'inflazione e sulla crescita economica pubblicati dopo l'ultima riunione sono stati in linea con le aspettative e le indicazioni della BCE al riguardo sono state chiare e inequivocabili: non c'è bisogno di un altro aumento in questo momento.

I futures sui tassi della BCE indicano l'assenza di cambiamenti nei prossimi sei mesi, con l'inizio di un lento ciclo di riduzione alla fine del secondo trimestre. Di conseguenza, anche il mantenimento del tasso attuale significa mantenere lo spread del rendimento a favore del dollaro, in particolare del rendimento reale corretto per l'inflazione, che metterà sotto pressione l'euro a lungo termine.

La netta posizione long sull'euro è aumentata di 883 milioni nella settimana segnalata, raggiungendo 10,896 miliardi, il primo aumento dall'agosto. Il fair value è ancora al di sotto della media a lungo termine ed è rivolto verso il basso.

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EUR/USD sta operando in un intervallo stretto, il trend rimane ribassista, ma la probabilità di una correzione rialzista è aumentata. La resistenza più vicina è a 1,0640; in caso di consolidamento al di sopra, la correzione potrebbe continuare fino alla zona di resistenza a 1,0760/70. Allo stesso tempo, ci aspettiamo che le vendite possano riprendere in qualsiasi momento e, in caso di rottura del supporto a 1,0445, la coppia potrebbe scendere a 1,0200.

GBP/USD

A settembre, l'inflazione nel Regno Unito è rimasta stabile al 6,7% su base annua, mentre l'indice core è sceso dal 6,2% al 6,1% su base annua, superando le previsioni di 1 punto percentuale. La pressione inflazionistica rimane molto forte, ma si prevede una diminuzione al 5% in ottobre poiché cesserà l'aumento del limite di prezzo per i combustibili stabilito dall'OfGEM per il 2022.

La prevista riduzione dell'inflazione implica aspettative al 5%, ed è questo il motivo principale per cui i mercati non prevedono un aumento dei tassi da parte della Bank of England nella prossima riunione del 2 novembre. Di conseguenza, lo spread di rendimento rimarrà un driver chiave della pressione sul tasso di cambio, almeno a favore della sterlina, il che implica una persistente pressione al ribasso sulla valuta britannica.

La netta posizione short sulla GBP è aumentata di 82 milioni nella settimana segnalata, raggiungendo -853 milioni, indicando una moderata posizione ribassista. Il fair value è molto al di sotto della media a lungo termine, ma la dinamica della diminuzione è chiaramente rallentata, aumentando la probabilità di una correzione rialzista.

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La sterlina sta scambiando leggermente al di sopra del minimo a 1,2033; tuttavia, per una correzione completa, i tori devono mostrare una maggiore forza. Lo scenario più probabile è il trading laterale, con l'uscita al ribasso attualmente più probabile. La resistenza più vicina è a 1,2220/40, seguita dal massimo locale a 1,2337. Solo con un consolidamento sopra queste cifre potremmo aspettarci una correzione completa. Una rottura del supporto a 1,2033 aprirà la strada a 1,1740/90.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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