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Tre vie per l'euro

Più peggiora la situazione nell'economia della zona euro, più forte diventa il coro dei "falchi" della BCE. Un paradosso. Tuttavia, secondo l'OCSE, la Banca Centrale Europea dovrebbe continuare a stringere la politica monetaria per evitare che le aspettative inflazionistiche si ancorino. I rischi di farlo superano il pericolo di danneggiare l'economia della zona valutaria. Un aumento dei tassi sui depositi a settembre è plausibile?

In realtà, le dichiarazioni dell'OCSE sono di natura consultiva. L'organizzazione parigina non è responsabile, quindi può dire qualsiasi cosa. La decisione finale spetta alla BCE, che deve tenere conto dell'alta inflazione e della significativa riduzione dell'attività economica.

Dinamica dell'inflazione europea

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Nel frattempo, le voci dei "falchi" della BCE si fanno sempre più forti. Il capo della Banca di Slovacchia, Peter Kazimir, ritiene che la Banca Centrale Europea debba ancora una volta aumentare il costo dei prestiti. Solo così potrà assicurarsi che l'inflazione torni al target del 2%. Il suo collega olandese, Klaas Knot, sottolinea che i mercati prevedono un aumento dei tassi sui depositi di 25 punti base al 4% a settembre. Tuttavia, sottovalutano le probabilità di questo scenario.

Pertanto, oltre alla Germania, all'Austria, al Belgio e alla Lettonia, che avevano già annunciato la loro intenzione di continuare il ciclo di restrizione monetaria, si sono ora aggiunte la Slovacchia e l'Olanda. D'altra parte, l'Italia e il Portogallo si oppongono, mentre la Francia mantiene aperte tutte le opzioni.

Particolarmente sorprendente è il Bundesbank, per il quale il calo più rapido degli ordini di produzione in Germania dall'inizio della pandemia potrebbe rappresentare un fattore di freno. Il dato di luglio è sceso dell'11,7%, superando notevolmente le previsioni degli esperti di Bloomberg che indicavano il -4,3%. Sembra che l'economia tedesca sia ancora lontana dall'uscire dal bosco.

Dinamica degli ordini di produzione in Germania

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Nel frattempo, Nordea considera tre possibili esiti della riunione della BCE a settembre. Nel primo, la banca centrale aumenta i tassi e lascia intendere che ci saranno ulteriori aumenti. Questo è il meno probabile. Nel secondo caso, Christine Lagarde e i suoi colleghi stringono ulteriormente la politica monetaria, ma parlano di un aumento della soglia per ulteriori aumenti dei tassi. In questo scenario, l'EUR/USD si rafforzerà solo per un breve periodo.

Infine, nello scenario di base, la Banca Centrale Europea fa una pausa ma lascia aperta la porta a futuri passi decisi. In questo caso, dopo una certa correzione, l'euro inizierà a recuperare le posizioni perse contro il dollaro statunitense.

 Tre vie per l'euro

Una correzione dell'EUR/USD è molto probabile, la domanda è se i "tori" aspetteranno fino al 14 settembre. Secondo l'ING, il dollaro statunitense è sopravvalutato rispetto alle valute G10. Le valute scandinave sono le più economiche, con una sottovalutazione della sterlina di circa l'1%. Ciò potrebbe tradursi in vendite delle coppie di valute in dollari in caso di deterioramento dei dati macroeconomici statunitensi.

Tecnicamente, nel grafico giornaliero dell'EUR/USD, è presente un'inversione nella tendenza rialzista grazie al pattern dei "Tre Indiani". Una rottura del supporto a 1,071 consentirà di aumentare le posizioni corte precedentemente aperte con obiettivi a 1,066 e 1,0595.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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