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FX.co ★ Nonostante il contesto sfavorevole, l'oro continua a resistere

Nonostante il contesto sfavorevole, l'oro continua a resistere

L'oro non vuole scendere, nonostante il rapido rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato e il rafforzamento del dollaro statunitense. Nonostante i commenti "aggressivi" dei funzionari della Federal Open Market Committee (FOMC), che non escludono un aumento del tasso dei fondi federali superiore al 6%. Nonostante l'impennata dell'attività economica statunitense a maggio, che ha raggiunto un massimo di 13 mesi, segnalando la forza dell'economia. Sembra che il metallo giallo si trovi in un ambiente sfavorevole, bisognerebbe liberarsene al più presto possibile, invece gli investitori non hanno fretta di farlo.

Da sempre l'oro è stato un bene rifugio dalle varie turbolenze. La pandemia, il conflitto armato in Ucraina, le tensioni geopolitiche, le preoccupazioni inflazionistiche, l'aumento del debito globale, i tassi di interesse elevati e la crisi bancaria gli hanno permesso di brillare in modo nuovo. Le banche centrali hanno acquistato metallo prezioso nel 2022 come mai prima d'ora. Gli Stati, spaventati dal congelamento degli asset americani nelle riserve valutarie in oro della Russia per 300 miliardi di dollari, si sono rifugiati nell'oro. La sua quota nelle riserve dei paesi sviluppati e in via di sviluppo sta aumentando, a differenza del peso specifico del dollaro statunitense, che sta diminuendo.

Dinamica della quota di oro nelle riserve

Nonostante il contesto sfavorevole, l'oro continua a resistere

Forte aumento del l'interesse per il dollaro statunitense, a seguito dei dati sull'occupazione nel mercato del lavoro americano per il mese di aprile, l'aumento delle possibilità di un aumento del tasso dei fondi federali al 50% e il rally dei rendimenti dei titoli di Stato hanno spinto XAU/USD a ritirarsi dai livelli massimi storici. Tuttavia, si è trattato di un ritiro ordinato, non una fuga.

Le persone capiscono perfettamente che in caso di default, l'oro sarebbe la migliore opzione per investire i propri soldi. Lo conferma un sondaggio di MLIV Pulse rivolto agli investitori professionisti. Lo conferma anche l'aumento della quota di metallo prezioso nel portafoglio di JP Morgan. L'azienda si sta liberando di titoli e beni energetici, riconoscendo i rischi aumentati legati all'assenza di un accordo sul tetto del debito pubblico.

In definitiva, la storia ci insegna che in caso di superamento del "giorno X", il dollaro statunitense inizierà a perdere rispetto ad altri asset rifugio come lo yen giapponese, il franco svizzero, i titoli di stato e l'oro. Come accadde nel 2011.

La reazione delle valute rifugio alla crisi del tetto del debito pubblico nel 2011

Nonostante il contesto sfavorevole, l'oro continua a resistere

Quindi, la riluttanza di XAU/USD a scendere, nonostante i forti venti contrari, è dovuta alla determinazione degli investitori di proteggersi di fronte all'imminente rischio di default.

Nonostante il contesto sfavorevole, l'oro continua a resistere

L'eventuale scadenza del giorno X, presumibilmente il 1° giugno, potrebbe causare gravi turbolenze sui mercati finanziari e far salire il prezzo dell'oro sopra la soglia psicologica di 2000$ l'oncia. Secondo Janet Yellen, sarà all'inizio dell'estate che il governo esaurirà i fondi e non sarà in grado di pagare i propri debiti. La minaccia di default diventerà reale e il principale beneficiario sarà l'oro. Quindi, non sarebbe meglio tenerlo nel portafoglio?

Dal punto di vista tecnico, la formazione di un pin-bar con una lunga ombra inferiore indica che i "tori" dell'oro non hanno ancora perso potere. Se riescono a far salire le quotazioni al di sopra del valore equo di 1987$ l'oncia, l'oro tornerà in gioco. Questo sarà un impulso per formare posizioni long.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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