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FX.co ★ GBP/USD. Il gap del dollaro non ha lasciato alcuna possibilità alla sterlina

GBP/USD. Il gap del dollaro non ha lasciato alcuna possibilità alla sterlina

GBP/USD. Il gap del dollaro non ha lasciato alcuna possibilità alla sterlina

La sterlina ha mostrato il suo lato migliore nei primi mesi dell'anno, e dall'inizio della settimana riesce anche a rimanere a galla. Tuttavia, nonostante un aumento oltre il livello di 1,2500, le possibilità di ulteriore crescita sono limitate. Almeno due fattori aumentano il rischio di un movimento asimmetrico verso il basso nei prossimi mesi: la situazione economica e la politica monetaria della Banca d'Inghilterra.

Sebbene l'inflazione sia rallentata il mese scorso, rimane a due cifre. Per la sterlina, questo non è un motivo per la crescita, poiché la Banca d'Inghilterra difficilmente attribuirà particolare importanza a questo fattore e molro probabilmente interromperà il ciclo di aumento dei tassi.

"Sospettiamo che il ciclo di stretta sia ormai quasi terminato, e forse a maggio assisteremo a un ultimo aumento di 25 punti base. L'economia è a galla dalla metà del 2022, mentre gli effetti ritardati del recente significativo inasprimento della politica influenzeranno probabilmente l'attività e porteranno a una crescita costante delle capacità di riserva nei prossimi trimestri", commentano gli esperti di Oxford Economics.

Nel frattempo, i mercati hanno valutato un'alta probabilità di un aumento del tasso d'interesse bancario dal 4,25% a quasi il 5%, poiché l'inflazione è scesa solo al 10,1 il mese scorso. Il consensus prevedeva un tasso a una cifra, seppur alta.

Gli economisti sottolineano che il consensus sulle previsioni dei tassi d'interesse nel Regno Unito per i prossimi tre-quattro anni è aumentato dal 2% nel 2019 e circa l'1,25% alla fine del 2021 a circa il 3% di recente.

Oxford Economics, come molte altre società, dubita che il tasso d'interesse bancario debba essere effettivamente aumentato tanto quanto i mercati finanziari prevedono. Se le aspettative si rivelano corrette, una possibile correzione delle aspettative di mercato alla fine metterà una forte pressione sulla sterlina nel prossimo futuro.

Molto dipenderà dai dati sull'inflazione nei prossimi mesi, soprattutto nel contesto delle previsioni di febbraio della Banca d'Inghilterra. Ricordiamo che il regolatore ipotizzava che un rapido calo nel secondo trimestre portasse il tasso d'inflazione a circa il 4% entro la fine dell'anno.

"Anche se ci aspettavamo un certo anticipo nella crescita del PIL e dei salari rispetto alle previsioni della Banca centrale, avevamo sottolineato i rischi di riduzione dell'indice dei prezzi al consumo e delle condizioni di credito. Dopo la riunione di marzo, tutti i dati chiave hanno superato le nostre aspettative", commentano gli economisti di Deutsche Bank.

"La Banca d'Inghilterra a maggio seguirà il suo attuale corso basato sui dati. E, cosa importante, ora vediamo i rischi per la nostra previsione sul tasso finale spostati verso l'aumento", aggiungono gli economisti.

La scorsa settimana, la previsione sui tassi d'interesse è stata aumentata dal 4,25% al 4,75%.

Il rischio chiave per la sterlina è l'inflazione, che difficilmente possa diminuire nel prossimo trimestre tanto quanto necessario. Ciò richiederà ulteriori aumenti del tasso d'interesse bancario, e il danno economico che potrebbe derivarne non porterà alcun vantaggio alla sterlina.

Nella storia del Regno Unito, ci sono esempi che mostrano chiaramente quanto negativamente un aumento del tasso d'interesse bancario possa influire sull'economia. Rimane fresco nella memoria il periodo in cui il bilancio dell'ex primo ministro Liz Truss ha spinto i mercati finanziari a scommettere a settembre dello scorso anno che il costo del prestito sarebbe salito al 5,75% nel 2023.

Ancora più emblematico è il tristemente noto "mercoledì mero" del settembre 1992, quando la sterlina uscì dal meccanismo europeo dei tassi di cambio, nonostante un lungo periodo di bruschi aumenti dei tassi d'interesse.

La Banca centrale all'epoca progettò un'immediata crescita del tasso di interesse di 1 punto percentuale. A questo seguirono altri due aumenti di entità analoga.

Il capo del regolatore finanziario, allora al timone della finanza, non era responsabile della sottostima statistica della potenza economica nel 1987-88. Tuttavia, un approccio più cauto alla politica fiscale e monetaria sarebbe stato giustificato, ritengono gli analisti.

La sterlina ora

Le prospettive a breve termine per la valuta britannica appaiono poco attraenti. Tuttavia, una crescita a breve termine potrebbe essere dovuta alla reazione del dollaro alla pubblicazione odierna del PIL degli Stati Uniti.

Dopo aver superato il livello di 1,2550, la coppia GBP/USD potrebbe crescere in modo più stabile, secondo le previsioni di UOB. Tuttavia, è difficile crederci. Il rimbalzo di ieri sembrava promettente, ma alla fine la sterlina è rimbalzata indietro con la stessa energia. Non si osserva un significativo rafforzamento dell'impulso, quindi, invece di ulteriori rafforzamenti della sterlina, è probabile che assisteremo a un movimento laterale nel range di 1,2420-1,2520.

GBP/USD. Il gap del dollaro non ha lasciato alcuna possibilità alla sterlina

"Le probabilità che la sterlina scenda al di sotto di 1,2345 aumenteranno se rimarrà sotto 1,2490 nei prossimi giorni", dicono gli analisti.

Considerando il fatto che il dollaro ha ricevuto oggi supporto da nuovi dati, la sterlina potrebbe benissimo confermare la previsione negativa.

L'indice del dollaro statunitense è salito a 101,60 giovedì, dopo che l'economia americana ha rallentato più del previsto nel primo trimestre. Il PIL è stato colpito dai tassi di interesse più alti e dall'inflazione, rafforzando i segnali che la più grande economia del mondo potrebbe scivolare in recessione più avanti quest'anno.

Nel frattempo, l'indice dei prezzi delle spese per il consumo personale, un indicatore dell'inflazione seguito attentamente dalla Federal Reserve, è aumentato del 4,2%, superando le previsioni. Un altro rapporto ha mostrato che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono inaspettatamente diminuite di nuovo la scorsa settimana. Per quanto riguarda la politica monetaria, l'opinione diffusa è che la Federal Reserve aumenterà il tasso di interesse di altri 25 punti base a maggio, poiché i segni di inflazione persistente indicano che il ciclo di inasprimento non è ancora finito.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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