Fino alla fine del 2023 l'oro rimane un prezioso bene-rifugio. L'aumento iniziale dell'oro fino a 2000 dollari l'oncia dopo la crisi bancaria è stata una ragione classica per cui gli investitori dovrebbero avere l'oro nel loro portafoglio.
Nonostante la tensione della crisi bancaria si sia attenuata nelle ultime settimane, tuttavia, nel contesto di un'inflazione costantemente elevata e di un rallentamento economico, i rischi rimangono elevati.
L'economia globale non ha ancora risentito pienamente delle conseguenze dell'aggressivo inasprimento della politica monetaria del Federal Reserve.
A maggio, con il peggioramento delle condizioni economiche, la Fed sarà costretta a cambiare la sua politica monetaria.
Dopo una notevole volatilità di marzo, i mercati si aspettano un aumento dei tassi di 25 punti base il prossimo mese. Tuttavia, i mercati prevedono anche possibili riduzioni dei tassi nella seconda metà dell'anno.
Questo è un fattore positivo per l'oro.
Tuttavia, il mercato deve ancora valutare l'impatto negativo dei cambiamenti politici nella lotta contro l'inflazione e la crescente probabilità di una recessione. In tali scenari, l'attrattiva dell'oro aumenta.
Per quanto riguarda il potenziale di rialzo dei prezzi dell'oro nel contesto attuale, secondo i fondi negoziati in borsa globali garantiti dall'oro, a marzo, per la prima volta in 10 mesi, l'afflusso di investitori è aumentato in modo significativo.
Inoltre, secondo il Comex, il posizionamento speculativo è piuttosto basso rispetto ai precedenti aumenti ai massimi storici.
Gli afflussi di marzo segnalano un miglioramento del sentiment del mercato per il metallo giallo, ma le scorte attuali sono ben al di sotto dei livelli storici.
L'ultima volta che l'oro valeva 1.970 dollari l'oncia nell'aprile 2022, le riserve auree globali negli ETF erano superiori del 12% rispetto a oggi. Secondo il World Gold Council, al 31 marzo 2023 al Comex, le posizioni lunghe nette erano circa 482 tonnellate. Questo è paragonabile a circa 819 tonnellate nell'aprile 2022.