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FX.co ★ L'euro ha abbastanza fattori per la crescita

L'euro ha abbastanza fattori per la crescita

All'inizio di questo mese, l'euro ha subito una correzione abbastanza forte contro il dollaro statunitense, ma i dati statistici pubblicati alla fine della scorsa settimana indicano che la Banca centrale europea difficilmente potrà sospendere la sua politica di rialzo dei tassi di interesse. La ragione di ciò è l'elevata inflazione core, che ha raggiunto un livello record nell'Eurozona nel marzo di quest'anno.

Secondo il rapporto, l'aumento dei prezzi di base, ad esclusione di categorie volatili di beni, è stato pari al 5,7%, mentre l'inflazione complessiva ha registrato un calo record al 6,9% dall'8,5% di febbraio.

L'euro ha abbastanza fattori per la crescita

Man mano che l'aumento del consumo di energia in seguito all'operazione speciale della Russia in Ucraina diminuisce, i funzionari della BCE si concentrano sempre più sull'indice core (esclusi energetici ed alimentari), esprimendo preoccupazione per il fatto che le aziende continuino ad aumentare i prezzi mentre i lavoratori chiedano salari più alti per compensare la perdita di potere d'acquisto.

Se guardiamo nel dettaglio, la divergenza tra i due indici dei prezzi è riscontrabile in molte delle più grandi economie della regione, con tutto ciò l'aumento dei prezzi di base in Spagna rimane praticamente invariato, nonostante l'indice core fosse quasi dimezzato, attestandosi al 3,1%.

Per quanto riguarda i tassi di interesse, adesso gli investitori prevedono un picco nell'Eurozona del circa 3,61% entro ottobre, rispetto al 3,71% prima della pubblicazione dei dati. Il rendimento dei titoli tedeschi a due anni è salito di 2 punti base al 2,73% dal 2,83% precedente.

Ricordiamo che il mese scorso la BCE ha aumentato il tasso di base al 3%, ma non ha dato alcun accenno su cosa sarebbe successo dopo, alludendo alle turbolenze finanziarie. La scorsa settimana, tuttavia, diversi politici hanno insistito sulla necessità di un ulteriore inasprimento, da cui possiamo dedurre che è ormai chiaro a tutti che i dati sull'inflazione di marzo confermano la necessità di un ulteriore inasprimento da parte della BCE. Il rapporto avrà anche un netto impatto sui politici accomodanti, che, a causa degli alti tassi di interesse, temevano l'espansione della crisi bancaria, come è accaduto negli Stati Uniti.

Ricordiamo che il presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che i funzionari avrebbero intenzione di "attendere un costante calo degli indici di inflazione core per essere sicuri che il percorso dell'inflazione si avvicini all'obiettivo a medio termine".

Durante un discorso della scorsa settimana, il membro del Comitato esecutivo della BCE, Isabel Schnabel, ha notato che "anche se le turbolenze nel settore bancario potrebbero portare a prestiti più restrittivi – una forza disinflazionistica – al momento non è possibile prevedere quanto ampio sarebbe questo effetto".

Dato che non ci sono stati seri problemi e la diffusione della crisi bancaria dopo il fallimento di una delle banche svizzere all'inizio di marzo, i "falchi" della BCE continueranno a chiedere un ulteriore aumento del costo del denaro. Questo, a sua volta, manterrà la domanda di asset rischiosi, compreso l'euro.

Per quanto riguarda il quadro tecnico dell'EUR/USD, i "tori" hanno tutte le possibilità di una crescita continua e un altro aggiornamento dei massimi di marzo. Per fare ciò, bisogna tornare a 1.0830, che permetterà di andare oltre 1.0870. Già da questo livello si può salire a 1,0925 con la prospettiva di aggiornare 1,0970. In caso del ribasso dello strumento di trading, solo in area 1,0780 potrebbero apparire grandi acquirenti. Idealmente, sarebbe aspettare l'aggiornamento del minimo a 1.0740, o andare long dal livello 1.0710.

Per quanto riguarda il quadro tecnico del GBP/USD, i "tori" aumentano la pressione sulla sterlina, ma è ancora troppo presto per parlare di un cambiamento del quadro generale. Per mantenere l'iniziativa, gli acquirenti devono tornare a 1,2310, e cercare di superare 1,2350. Solo la rottura di questo livello rafforzerà le speranze di un ulteriore recupero in area 1,2390, dopodiché si potrà parlare di un più netto scatto al rialzo della sterlina in area 1,2440. In caso del crollo della coppia, gli orsi cercheranno di prendere il controllo di 1,2250. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo colpirà le posizioni dei "tori" e spingerà la coppia GBP/USD a un minimo di 1,2190 con la prospettiva di uscire a 1,2120.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
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