logo

FX.co ★ USD/JPY. Ueda ha detto la sua: il candidato alla carica di capo della Banca del Giappone ha espresso segnali contrastanti

USD/JPY. Ueda ha detto la sua: il candidato alla carica di capo della Banca del Giappone ha espresso segnali contrastanti

La coppia dollaro-yen durante la sessione di negoziazione asiatica di venerdì è scesa al minimo della 134a cifra, reagendo al rilascio dei dati sull'aumento dell'inflazione in Giappone e al discorso di Kazuo Ueda, il successore dell'attuale capo del Banca centrale giapponese.

I controversi messaggi di Ueda

Nonostante l'impulso al ribasso, i ribassisti dell'USD/JPY non sono riusciti a sviluppare il loro successo, principalmente a causa dei messaggi contrastanti espressi da Uedo. Da un lato, ha detto che "i parametri attuali di politica monetaria rimangono appropriati e accettabili". D'altro canto, Ueda non ha escluso la probabilità di una correzione se l'inflazione dovesse continuare a mostrare una tendenza al rialzo. Questi segnali contrastanti hanno spento l'impulso al ribasso, dopodiché la coppia USD/JPY si è ritirata ai confini della 135a cifra. Eppure, nonostante l'indecisione dei venditori della coppia, possiamo ipotizzare che nel lungo periodo lo yen possa contare sul supporto dalla Banca del Giappone. È evidente che Ueda vuole mantenere la continuità, ma allo stesso tempo il tono della sua retorica indica la sua ipotetica disponibilità al cambiamento.

USD/JPY. Ueda ha detto la sua: il candidato alla carica di capo della Banca del Giappone ha espresso segnali contrastanti

Parlando al parlamento giapponese, Kazuo Ueda ha detto che l'accelerazione dell'inflazione in Giappone è dovuta principalmente all'aumento del costo di importazione delle materie prime, e non all'elevata domanda dei consumatori. Allo stesso tempo, ha aggiunto che "le prospettive per l'economia nazionale sono abbastanza incerte".

In sostanza, sola una frase di Uedo ha giocata a favore dello yen, ha detto che "se l'inflazione tendenziale si rafforza in modo significativo e ci sarà la possibilità di un raggiungimento stabile dell'obiettivo della Banca del Giappone, allora la Banca potrebbe prendere in considerazione la normalizzazione della politica monetaria".

Da una parte, la formulazione espressa può essere interpretata come un segnale da falco ai mercati. Ma d'altra parte, Ueda ha ripetuto più volte che la Banca centrale "non intende prendere decisioni affrettate" al riguardo, e che per il momento il regolatore "dovrebbe mantenere tassi di interesse bassissimi per sostenere un'economia fragile".

In altre parole, Kazuo Ueda ha fatto intendere che ad oggi non mette in discussione la politica dell'attuale capo della Banca del Giappone. Se in futuro saranno necessarie modifiche, queste modifiche verranno eseguite lentamente, in modo coerente, senza intoppi: nessuna brusca inversione di 180 gradi.

Bisogna sottolineare che, a differenza di Kuroda, Kazuo Ueda non esclude la possibilità di normalizzare i parametri di politica monetaria. Questo è un momento molto importante che giocherà il suo ruolo in futuro (probabilmente nella seconda metà dell'anno), soprattutto se l'inflazione in Giappone continuerà ad aumentare. E finora la situazione si sta svolgendo esattamente secondo questo scenario, l'inflazione giapponese non pensa nemmeno di rallentare, come evidenziato in modo eloquente dal comunicato odierno.

Rapporto sull'inflazione in Giappone

Parlando in termini di numeri secchi, la situazione è la seguente: l'indice generale dei prezzi al consumo è aumentato del 4,3% a gennaio, l'aumento più forte dal dicembre 1981. Anche il core CPI, che non include i prezzi di cibo fresco ma include i prezzi dell'energia, ha toccato il massimo degli ultimi 40 anni. L'indice dei prezzi al consumo, esclusi i prezzi di generi alimentari ed energia, a ottobre è balzato del 3,2% su base annua. Quasi tutti i componenti del rapporto sono entrati in zona verde, superando i livelli previsti. Da sottolineare che l'inflazione sta superando l'obiettivo del 2% della Banca del Giappone già da dieci mesi.

La struttura del comunicato suggerisce che i prezzi dei prodotti alimentari in Giappone sono aumentati del 7% il mese scorso, l'abbigliamento - del 3%, i mobili e gli articoli per la casa - di quasi l'8%, le cure mediche - dello 0,5%, l'istruzione - dello 0,7%, i trasporti e servizi di telecomunicazione - del 2%. Il costo delle utenze è salito addirittura del 15% (in particolare, l'energia elettrica è aumentata del 20% e il gas di quasi il 25%).

USD/JPY. Ueda ha detto la sua: il candidato alla carica di capo della Banca del Giappone ha espresso segnali contrastanti

Alla luce del rapporto sull'inflazione pubblicato, vale la pena notare che molte grandi società e imprese in Giappone hanno recentemente iniziato ad aumentare attivamente i salari, in particolare, giganti del mercato come Honda e Toyota. I rappresentanti della Toyota hanno detto l'altro ieri che la società avrebbe soddisfatto i requisiti del sindacato su stipendi e bonus: "i salari cresceranno al ritmo più veloce degli ultimi due decenni". A sua volta, la casa automobilistica Honda ha preso una decisione simile, dichiarando che avrebbe soddisfatto pienamente le relative richieste del sindacato. La società promette di aumentare i salari del 5%, l'aumento più significativo dal 1990.

Conclusioni

Sullo sfondo dei segnali contrastanti di Kazuo Ueda, il rapporto sull'inflazione è rimasto nell'ombra. Sì, l'inflazione in Giappone continua ad aumentare, ma il successore di Haruhiko Kuroda ha fatto chiaramente capire che non si sarebbe "precipitato in battaglia" subito dopo essere entrato in carica (cioè all'inizio di aprile). Allo stesso tempo, non ha escluso che il regolatore giapponese potrebbe dover adeguare la propria politica verso la normalizzazione, ma è ancora troppo presto per parlarne in termini pratici. Questa posizione ha messo sotto pressione lo yen che, insieme al dollaro, non ha mantenuto le proprie posizioni.

A mio avviso, nel prossimo futuro la coppia USD/JPY seguirà il dollaro che, a sua volta, è in attesa del più importante rapporto inflazionistico sulla crescita dell'indice base PCE (che verrà pubblicato all'inizio della sessione americana di venerdì). Quindi, sarebbe ragionevole prendere decisioni di trading per la coppia dopo questa pubblicazione. Se l'indice PCE rallenta (o riprende a crescere), gli acquirenti di USD/JPY potrebbero organizzare un assalto lampo al rialzo. Il target principale in questo caso diventa il livello di 136,50: è la linea superiore dell'indicatore delle bande di Bollinger, che coincide con il limite superiore della nuvola di Kumo sul time frame D1.

*The market analysis posted here is meant to increase your awareness, but not to give instructions to make a trade
Go to the articles list Go to this author's articles Open trading account