È difficile per la valuta americana recuperare le posizioni perse, quindi per ora rimane ai margini. Tuttavia, i partecipanti al mercato credono nella forza del dollaro e si aspettano che riprenda la sua corsa velocemente. La valuta europea intanto ha approfittato dell'occasione data ed è riuscita a consolidarsi ai livelli attuali, muovendosi verso i prossimi picchi.
Il catalizzatore del notevole calo del biglietto verde è stata la posizione di Jerome Powell, presidente della Fed, che si è astenuto dal rilasciare dichiarazioni sulle ulteriori prospettive economiche e sulla dinamica dei tassi di interesse negli Stati Uniti. L'incertezza della sua posizione ha lasciato i mercati nel limbo. In questo contesto, la crescita del dollaro si è fermata e successivamente il dollaro ha registrato una tendenza al ribasso.
Ad aggiungere benzina sul fuoco sono stati i recenti commenti dei rappresentanti della Fed secondo cui l'autorità di regolamentazione sarebbe costretta aumentare il tasso al 5% e oltre, e poi metterlo in pausa e tenerlo per un po'. Secondo le prime previsioni, alla prossima riunione la Fed potrebbe nuovamente alzare i tassi di 25 o 50 punti base. Tuttavia, questo scenario è discutibile. I mercati si stanno concentrando sui rapporti annuali sull'inflazione negli Stati Uniti, previsti per giovedì 12 gennaio. Secondo gli analisti, a dicembre l'inflazione annua in America sarebbe scesa al 6,5% dal precedente 7,1%, pur rimanendo comunque al di sopra del target del 2%.
In questo contesto, la coppia EUR/USD è volata ai livelli più alti dal giugno 2022, grazie alla forte crescita dell'euro. Secondo gli esperti, il rafforzamento della moneta unica è stato facilitato dalla ripresa dei mercati energetici dell'eurozona e dalla caduta del dollaro. Gli analisti si aspettano che il tandem cresca negli orizzonti di pianificazione a medio e lungo termine. Mercoledì mattina, 11 gennaio, la coppia EUR/USD veniva scambiata vicino a 1,0754, cercando di salire.
In questa situazione, la moneta europea ci guadagna. Ciò è facilitato anche dalla revisione delle previsioni economiche per l'eurozona per il 2023 da parte della più grande banca Goldman Sachs. L'istituto finanziario dubita dell'inizio di una recessione nel territorio e invece di ridurre il PIL dello 0,1%, ne prevede una crescita dello 0,6%.
Tra i fattori che hanno influenzato il miglioramento della performance, Goldman Sachs rileva una leggera ripresa dell'economia europea alla fine del 2022, una notevole riduzione dei prezzi del gas e il rapido abbandono da parte della Cina delle restrizioni del coronavirus. La banca ha anche adeguato le aspettative di inflazione: entro la fine del 2023 si prevede una riduzione fino al 3,25%.
Molti analisti ritengono che i motori della crescita dell'euro non siano solo prezzi più bassi per il carburante blu, ma anche una bassa probabilità di recessione e crisi energetica nell'eurozona. Secondo gli esperti, nonostante la tendenza "ribassista" per la coppia EUR/USD, la sua ulteriore crescita è possibile a breve e medio termine. Secondo le osservazioni degli analisti, ora il tandem si sta muovendo verso i livelli di 1,0775-1,0785 e il suo prossimo obiettivo è 1,0900.
Secondo gli analisti, la coppia EUR/USD potrebbe salire fortemente se la Fed allentasse l'attuale politica monetaria. Nel prossimo futuro, i partecipanti al mercato si aspettano dal regolatore una chiarezza su questa questione. Per quanto riguarda la politica monetaria della BCE, nei prossimi mesi la banca centrale prende in considerazione un inasprimento. Le ragioni sono l'aumento dell'inflazione, il sentimento falco e i timori di una recessione nella zona euro.
Secondo gli esperti, la Bce deve portare il tasso di riferimento al 3,25%. Ciò è possibile con un doppio aumento di 0,5 punti percentuali (nelle riunioni di febbraio e marzo 2023). Con tutto ciò, gli analisti non escludono un ulteriore rialzo dei tassi a maggio (di 0,25 punti percentuali). In precedenza, a dicembre 2022, il regolatore aveva annunciato di essere pronto a raddoppiare il tasso di 50 punti base, che ha colto di sorpresa il mercato. Ricordiamo che al momento il tasso di riferimento della BCE è del 2%.