I principali indicatori asiatici non mostrano un'unica direzione. Alcuni indici mostrano una crescita decente al 3,6%. Tra questi, il cinese Shanghai Composite e Shenzhen Composite, quali sono aumentati rispettivamente dell'1,27% e dell'1,43%, e l'indice Hang Seng di Hong Kong – del 3,58%. Il Nikkei 225 giapponese è aumentato solo dello 0,13%, mentre l'australiano S&P/ASX 200 è calato dello stesso importo e il KOSPI coreano è diminuito dello 0,08%.
L'aumento degli indici cinesi è causato principalmente dall'indebolimento delle misure di quarantena anti-Covid, che dà agli investitori la speranza di un miglioramento dell'economia cinese. Lo scorso mese ha registrato una crescita della produzione industriale del 5% su base annua, ma questo è inferiore al segno di settembre del 6,3% e le previsioni degli esperti che si aspettavano una crescita del 5,2%.
Il calo della produzione industriale indica che l'aumento del numero di casi del Coronavirus in Cina e le severe misure di quarantena impediscono all'economia del paese di crescere. Le vendite al dettaglio in Cina sono diminuite dello 0,5% su base annua dopo un aumento di settembre del 2,5%. Allo stesso tempo, gli analisti hanno previsto un aumento di questo indicatore dell'1%.
Tra le società cinesi, la crescita più notevole è stata osservata dai titoli di Alibaba Group, che sono aumentati del 12,4%, Tencent – del 9,4%, Baidu – dell'8,8%, e JD.com – del 6,8%. L'aumento leggermente inferiore hanno mostrato le azioni di Xiaomi, che sono in aumento del 3,5%, e China Mobile – dello 0,3%.
Allo stesso tempo, il Giappone ha registrato un calo del PIL dello 0,3% su base trimestrale e dell'1,2% su base annua rispetto allo scorso trimestre. Il calo è avvenuto per la prima volta nell'ultimo anno. Allo stesso tempo, secondo le previsioni degli esperti, l'economia del paese avrebbe dovuto crescere dello 0,3% e dell'1,1% su questi due indicatori.
Tra i componenti del Nikkei 225, più di altri sono aumentati le quotazioni di Fujikura – del 6,6%, Eisai – del 5,9%, Sumitomo Mitsui – del 4,1%, Pacific Metals – del 3,9% e Sumitomo Metal Mining – del 3,5%.
Un aumento leggermente inferiore è stato mostrato dalle quotazioni di Nintendo, che sono in aumento del 2%, SoftBank Group - dell'1,2% e Toyota Motor - dello 0,7%.
I principali componenti del KOSPI sudcoreano non mostrano una direzione unica: le azioni di Samsung Electronics sono aumentate dello 0,5%, mentre il prezzo dei titoli di Hyundai Motor è diminuito dello 0,9%.
Il calo significativo del prezzo delle azioni di più grandi aziende di litio ha contribuito al calo dell'australiano S&P/ASX 200. Tra questi aziende, Core Lithium, le azioni di cui sono in calo del 15,8%, Allkem – del 12,4%, Pilbara Minerals – dell'8,7%, e IGO e Mineral Resources, che sono calati rispettivamente del 7,4% e del 4,8%.
Inoltre, il calo dei prezzi delle azioni hanno dimostrato le società del settore energetico: i titoli di Beach Energy Paper sono calati del 2,8%, Woodside Energy – dell'1,4% e Santos – dello 0,3%.