FX.co ★ JP Morgan. Il petrolio potrebbe aumentare di altri 18-35 dollari

JP Morgan ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla domanda di petrolio per quest'anno di 1 milione di barili al giorno, citando gli alti prezzi del petrolio.
Tuttavia, nel trimestre in corso, secondo un rapporto Reuters, la banca ha lasciato invariate le sue previsioni sul prezzo del petrolio Brent a 114 dollari al barile e 104 dollari al barile per l'anno.
Tuttavia, se un altro milione di barili al giorno scomparisse dall'offerta globale, ha aggiunto la banca, il prezzo del greggio Brent potrebbe aumentare di altri 18-35 dollari al barile dal suo prezzo target.
All'inizio di questa settimana, il CEO di BP Bernard Looney ha affermato che la Russia ha già perso 1 milione di bpd e potrebbe perderne un altro questo mese.
Gli analisti della banca hanno anche affermato che la domanda totale di petrolio è in media di 100 milioni di barili al giorno, 400.000 barili al giorno al di sotto dei livelli del 2019.
Nel frattempo, dopo che la Commissione Europea ha annunciato una proposta per introdurre un graduale embargo petrolifero sulla Russia nei prossimi sei mesi per il greggio e prima della fine dell'anno per i prodotti petroliferi, i prezzi sono aumentati di oltre 110 dollari al barile per il greggio Brent e di 108 dollari per il petrolio West Texas Intermediate.

Alcuni membri dell'UE hanno espresso dubbi sulla mossa a causa della loro elevata dipendenza dalle importazioni russe.
Ci sono altri critici di questo tipo di embargo.
Il think tank belga Bruegel ha affermato che ciò potrebbe portare a un aumento delle entrate della Russia nel prossimo futuro, il che è irto di conseguenze negative per l'UE e l'economia globale in termini di prezzi più elevati.
Comunque l'UE scelga di agire, le sanzioni includeranno anche il divieto alle società europee di fornire servizi marittimi, assicurativi, di intermediazione e finanziari ai produttori di petrolio russi, che entrerà in vigore tra un mese. Avrà anche un impatto negativo sulle forniture petrolifere russe all'Europa, simile alle sanzioni contro l'industria marittima del paese all'inizio di quest'anno.