FX.co ★ Il petrolio sta diventando sempre più costoso. La notizia del calo delle scorte alimenta solo l'ottimismo già regnante

I prezzi del petrolio continuano a salire mercoledì. Un altro supporto è stata la pubblicazione dei dati da parte dell'American Petroleum Institute (API), che ha mostrato una diminuzione delle riserve di petrolio negli Stati Uniti la scorsa settimana - di 2,1 milioni di barili. Allo stesso tempo, le scorte di benzina negli Stati Uniti sono aumentate di 2,4 milioni di barili e le scorte di distillati - di 3,8 milioni. Questa notizia ha avuto un effetto benefico sui prezzi, portando i futures sul petrolio Brent con consegna ad agosto a 72,38 dollari al barile, aggiungendo al prezzo di chiusura della sessione precedente lo 0,32%. Nel momento in cui questo articolo è stato preparato, il prezzo dei futures sul petrolio greggio WTI con consegna a luglio è aumentato dello 0,20%, raggiungendo 70,20 dollari al barile.

Il rapporto API si basa su informazioni fornite volontariamente dalle aziende e di solito viene pubblicato prima delle statistiche settimanali ufficiali del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, che saranno pubblicate stasera. Gli esperti di S&P Global Platts si aspettano che i dati ufficiali mostrino una diminuzione delle scorte di petrolio di 4,1 milioni di barili, nonché un aumento delle scorte di benzina di 1 milione di barili.

Secondo le previsioni mensili dell'EIA, il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti è ottimista sul prezzo medio del greggio Brent per il 2021. In precedenza, il dipartimento sperava che il costo medio del benchmark quest'anno fosse di 62,26 dollari, ma ora gli esperti hanno aumentato le loro previsioni a 65,19 dollari.

Tuttavia, l'EIA non è così ottimista sul prezzo del Brent nel 2022. Gli esperti del dipartimento ritengono che il prossimo anno ci sarà un rallentamento della crescita dei consumi mondiali. E ci sono abbastanza ragioni per questo: crescita della produzione nei paesi OPEC+, olio di scisto negli Stati Uniti e offerta in altri paesi. E poiché il consumo globale diminuisce, anche i prezzi dell'energia diminuiranno. Ecco perché gli analisti dell'EIA si aspettano che il prezzo medio del Brent sarà a un livello molto più basso il prossimo anno: 60 dollari al barile.

Tuttavia, oggi gli operatori del mercato sono chiaramente in euforia sullo sfondo dell'apertura delle economie da parte dei principali paesi e dell'aumento della domanda di carburante in estate. E i dati sul calo delle riserve dall'API alimentano solo questo ottimismo, motivo per cui le quotazioni dell'oro nero oggi hanno raggiunto i loro livelli massimi dall'ottobre 2018.

Il rischio precedentemente esistente dell'emergere di ulteriori materie prime sotto forma di petrolio iraniano è attualmente quasi non preso in considerazione dal mercato. Ciò non sorprende, dal momento che non si hanno ancora notizie di negoziati tra Stati Uniti e Iran sull'accordo nucleare. Gli operatori di mercato si aspettavano che questo accordo sarebbe stato concluso a maggio e, di conseguenza, l'Iran avrebbe ricevuto la tanto attesa revoca delle sanzioni e avrebbe iniziato ad aumentare attivamente la produzione - di circa 1 milione di barili al giorno. Ma a quanto pare, questi negoziati hanno raggiunto un punto morto, la comparsa di un eccesso di petrolio iraniano sul mercato sarà annullata nel prossimo futuro.

Considerando le notizie positive sulle riserve di petrolio negli Stati Uniti, l'apertura regolare delle principali economie mondiali, l'inizio delle vacanze estive e della stagione dei viaggi e l'assenza di ostacoli significativi alla crescita, è del tutto possibile aspettarsi una crescita continua dei prezzi di petrolio. Ci sono tutte le possibilità di alzare le quotazioni per qualche tempo fino al livello di 75 dollari al barile.