Il dollaro cerca di trovare stabilità

La valuta statunitense cerca di mantenere l'equilibrio nella coppia EUR/USD. In generale, il biglietto verde mostra fiducia, grazie al supporto fornito dai recenti dati macroeconomici positivi dagli Stati Uniti. Allo stesso tempo, l'euro tenta di recuperare terreno, ma per ora è in svantaggio rispetto al dollaro.

L'evento economico principale è stato il report NFP di novembre. Secondo i dati del Bureau of Labor Statistics (BLS), nell'ultimo mese dell'autunno l'economia statunitense ha creato 194 mila posti di lavoro. Questo dato è superiore alle previsioni di consenso attese di 160 mila posti. I maggiori incrementi di occupazione sono stati registrati nei settori della sanità, del tempo libero, del turismo e dei servizi. Secondo gli analisti, ciò avrà un impatto significativo sull'inflazione legata al settore dei servizi, che dipende più di altri dai cambiamenti macroeconomici. Questo fattore è una questione chiave su cui si concentrano le banche centrali, inclusa la Federal Reserve.

In questo contesto, la coppia EUR/USD rimane relativamente stabile. Secondo le previsioni preliminari, nel breve termine l'area 1,0600–1,0630 continuerà a rappresentare un ostacolo significativo per i tori. Martedì 10 dicembre, la coppia EUR/USD era scambiata vicino a 1,0570, cercando di avvicinarsi al livello tondo di 1,0600. Tuttavia, gli sforzi dell'euro non hanno avuto successo. Alla fine, il tandem è sceso a 1,0545.

Secondo gli esperti, nel lungo termine l'euro potrebbe superare questa soglia e oltrepassare il livello tondo di 1,0600, per poi salire sopra 1,0610. Dopo tali sforzi, per l'euro sarà più facile avanzare verso la quota di 1,0650, aggiungono gli analisti valutari di UOB.

L'attuale report NFP ha sostenuto la valuta statunitense. Di conseguenza, il dollaro ha recuperato le sue posizioni dopo aver superato una linea chiave di supporto rialzista. Sulla scia dei dati macro positivi dagli Stati Uniti, l'indice del dollaro (DXY) è salito da 105,50 punti a 106 punti, stabilizzandosi intorno a questo livello tondo in assenza di altri catalizzatori.

Secondo gli esperti, l'area 105,50–106 punti rimane solida grazie alla crescente domanda. Allo stesso tempo, gli analisti hanno registrato una notevole attività di acquisto. In assenza di fattori fondamentali ribassisti per il biglietto verde, la pressione tecnica manterrà il USD in questo intervallo o lo spingerà più in alto.

Ricordiamo che questa settimana il DXY ha iniziato con lievi perdite, mantenendosi vicino al livello di 105,80 punti. La dinamica futura del biglietto verde sarà determinata dai dati economici attuali. Al centro dell'attenzione degli operatori di mercato ci sono i dati sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di novembre, che saranno pubblicati mercoledì 11 dicembre. Secondo le previsioni preliminari, questo indicatore mostrerà un'accelerazione dell'inflazione annua complessiva al 2,7% rispetto al precedente 2,6%. Per quanto riguarda il Core CPI, si prevede che mantenga una crescita dello 0,2% su base mensile a novembre.

Giovedì 12 dicembre è attesa la riunione della BCE e il rapporto sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Secondo gli esperti, la valuta europea potrebbe riprendere slancio dopo la riunione. In questa situazione, la BCE dovrà agire con cautela e valutare attentamente le conseguenze delle sue decisioni.

Per quanto riguarda la futura politica monetaria della Federal Reserve, un serio ostacolo al suo allentamento è l'aumento dei salari orari medi negli Stati Uniti. Secondo il rapporto NFP, su base mensile, i salari in America sono aumentati dello 0,4%, superando la previsione dello 0,3%, sottolineano gli esperti. Tuttavia, l'accelerazione della crescita salariale potrebbe portare a ulteriori pressioni inflazionistiche nei prossimi mesi.

In questa situazione, il biglietto verde si sente un vincitore nonostante le difficoltà attuali. Allo stesso tempo, la maggior parte degli investitori si aspetta una crescita del dollaro. Sulla base di queste aspettative, gli strateghi valutari di Morgan Stanley raccomandano di vendere USD. Secondo gli operatori di mercato, la valuta statunitense continuerà a crescere grazie al miglioramento della situazione economica negli Stati Uniti e all'introduzione dei dazi annunciati dal presidente eletto Donald Trump. Tuttavia, questi cambiamenti sono già stati incorporati nell'attuale tasso di cambio del dollaro, ricordano gli analisti di Morgan Stanley. Pertanto, al momento, è più pertinente vendere USD piuttosto che acquistarlo.

Con l'attesa di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre, gli operatori di mercato si mostrano piuttosto ottimisti. Gli investitori non sono preoccupati per l'eccessiva cautela della banca centrale riguardo al tasso di interesse chiave. Inoltre, un tema importante rimane la crescita sostenuta dell'inflazione, che continua a essere affrontata con risultati altalenanti.