Ultime previsioni per EUR/USD il 15 novembre 2024

Non solo gli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti indicano una possibile pausa nel processo di ulteriore riduzione dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, ma Jerome Powell lo ha dichiarato esplicitamente. Questo avviene nel contesto della pubblicazione dei dati sui prezzi alla produzione, che mostrano un'accelerazione del tasso di crescita dall'1,9% al 2,4%. Non è quindi escluso che entro la fine dell'anno possano emergere discorsi su un possibile aumento del tasso di rifinanziamento, poiché i dati indicano una possibile ripresa dell'inflazione.

Inoltre, il tasso di contrazione della produzione industriale nell'area euro è aumentato dal -0,1% al -2,8%, una cifra che somiglia a un vero e proprio crollo.

Tuttavia, non c'è stato alcun rafforzamento del dollaro. La valuta americana è rimasta sostanzialmente stabile, parzialmente a causa di un fenomeno di ipercomprato già eccezionale, causato dall'aumento continuo e massiccio che ha avuto inizio subito dopo le elezioni presidenziali. Ma soprattutto, l'incessante ascesa del dollaro è stata frenata dai dati sulle vendite al dettaglio in Cina, che hanno registrato un'accelerazione dal 3,2% al 4,8%, superando di gran lunga la previsione del 4,0%. I timori di un rallentamento dell'economia cinese sono infatti una delle ragioni della tendenza al rafforzamento del dollaro iniziata alla fine di settembre. È quindi possibile che i segnali di ripresa dell'economia cinese diventino una base per un'inversione di tendenza e l'inizio di un indebolimento del dollaro americano.

Oggi, tuttavia, il dollaro probabilmente continuerà a crescere, poiché secondo le previsioni, il tasso di crescita della produzione industriale negli Stati Uniti potrebbe aumentare dall'1,7% all'1,9%. Inoltre, il ritmo di contrazione della produzione industriale dovrebbe rallentare dal -0,6% al -0,4%.