Il dollaro è cresciuto, ma non così tanto. Perché? (ci aspettiamo una ripresa della caduta delle coppie EUR/USD e un rialzo limitato del prezzo dell'oro)

I dati sull'inflazione al consumo pubblicati ieri negli Stati Uniti si sono rivelati inaspettatamente superiori alle previsioni, ma non hanno comunque dato un forte supporto al corso del dollaro sul mercato Forex. Qual è la ragione?

In effetti, il rapporto sull'inflazione ha mostrato che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) sta calando molto lentamente, se non addirittura restando stabile. Secondo i dati presentati, il valore complessivo dei prezzi al consumo su base annua è diminuito dello 0,1%, passando dal 2,5% al 2,4%, mentre si prevedeva un calo fino al 2,3%. Su base mensile, invece, il dato ha mantenuto il ritmo di crescita dello 0,2% registrato ad agosto. Allo stesso tempo, il valore core dell'indicatore su base annua è aumentato dal 3,2% al 3,3%, mentre la previsione era del 3,2%. Su base mensile, il valore core è rimasto invariato allo 0,3%, mentre ci si aspettava una diminuzione allo 0,2%.

In generale, il rapporto sull'inflazione ha dimostrato che al momento non ci sono basi per sperare in una riduzione aggressiva dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, vista la resilienza dell'inflazione, che resta ben al di sopra del target del 2%, con il valore core che addirittura è aumentato mensilmente, mantenendosi oltre il 3%.

Allora, perché il dollaro ha reagito ai dati sull'inflazione con un aumento generale, ma non così forte?

Credo che i partecipanti al mercato pensino che il regolatore americano continuerà comunque a ridurre i tassi, seppur in modo graduale. Questa convinzione sembra derivare dalla storia passata, quando la Fed prendeva decisioni sui tassi più in base alla necessità percepita che al calo reale dell'inflazione. Ricordo che per gli Stati Uniti è estremamente difficile pagare i debiti enormi, sia interni che esterni, con tassi di interesse elevati. Il debito pubblico degli Stati Uniti è ormai superiore ai 35 trilioni di dollari, il che rende impossibile il pagamento, soprattutto in un contesto di alti tassi di interesse. Ad esempio, il rendimento dei Treasury a 10 anni, al momento della stesura di questo articolo, si trova al 4,076%. L'aumento dei rendimenti è iniziato dopo che J. Powell, presidente della Fed, ha chiarito a settembre che ulteriori tagli dei tassi dipenderanno dai nuovi dati economici.

Nonostante il rallentamento del calo dell'inflazione, il mercato spera ancora in una riduzione dei tassi, il che potrebbe portare a un ulteriore calo del dollaro sul mercato Forex. Tuttavia, potrebbe anche scontrarsi con il fatto che la Banca Centrale Europea, la Banca d'Inghilterra e altre banche centrali mondiali ridurranno anch'esse i tassi, compensando così l'indebolimento del dollaro. Pertanto, con alta probabilità, la dinamica laterale dell'indice ICE del dollaro, iniziata nel 2023, continuerà fino alla fine dell'anno.

Passiamo ora a un altro punto importante. In un mio precedente articolo del 9 ottobre 2024, avevo indicato che il rallentamento del calo dell'inflazione, o addirittura il suo leggero aumento, potrebbe portare a una pausa nella riduzione dei tassi da parte del regolatore americano. E come si suol dire, il primo passo è stato fatto. In un'intervista di ieri, il presidente della Fed di Atlanta, R. Bostic, ha dichiarato che valuterà la possibilità di mantenere i tassi invariati nella riunione di novembre, a seconda dei dati economici in arrivo. In pratica, ha detto che, se il calo dell'inflazione non proseguirà su tutta la linea, sia nel valore generale che in quello core, potrebbe votare per una pausa nell'ulteriore allentamento della politica monetaria. Pertanto, il rapporto di ottobre sull'inflazione giocherà un ruolo cruciale insieme ai dati sul mercato del lavoro nella decisione, probabilmente non solo di Bostic, ma anche di altri membri votanti del FOMC sui tassi. In questo caso, ci si potrebbe aspettare una nuova ondata di rafforzamento del dollaro sul mercato Forex rispetto alle principali valute. Tuttavia, come indicato in precedenza, con alta probabilità la sua dinamica si inserirà nel trend laterale già consolidato per l'indice ICE.

Cosa possiamo aspettarci oggi dai mercati?

Per quanto riguarda l'influenza del rapporto sull'inflazione, la sua uscita in linea con le previsioni confermerebbe semplicemente le attuali aspettative di un continuo calo dell'inflazione, il che potrebbe portare a una parziale presa di profitto, dato che il mercato ha già in gran parte incorporato questa previsione di consenso. Se i dati dovessero risultare leggermente inferiori, soprattutto nel valore core, il dollaro potrebbe subire pressioni e i mercati potrebbero sperimentare una nuova ondata di euforia. Allo stesso tempo, un possibile aumento sarebbe una grande sorpresa e porterebbe a una presa di profitto più ampia, accompagnata da un rafforzamento del dollaro e da un calo temporaneo degli indici azionari, soprattutto quelli americani. La probabilità di questo scenario è alta.

Previsioni del giorno:

EUR/USD

La coppia sta salendo in seguito a una parziale presa di profitto. Tuttavia, con alta probabilità, dopo un rimbalzo locale verso 1,0960, riprenderà il calo verso 1,0880. Il calo dell'inflazione in Germania e le promesse di C. Lagarde, presidente della BCE, di continuare a ridurre gradualmente i tassi di interesse continueranno a esercitare pressione sulla coppia.

XAU/USD

Il prezzo dell'oro ha quasi raggiunto l'obiettivo precedente di 2592,75 e sta recuperando. Potrebbe continuare a crescere fino a 2672,85. La principale ragione di questo rialzo è la domanda di oro da parte delle banche centrali in un contesto di turbolenza geopolitica mondiale.