Probabilmente non abbiamo mai visto una situazione in cui, dopo un taglio del tasso di rifinanziamento di ben 60 punti base, la valuta emessa dalla banca centrale che ha intrapreso un'azione così forte si rafforza. Eppure, è proprio quello che è successo ieri. Dopo che la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso di interesse dal 4,25% al 3,65%, l'euro non solo non ha mostrato segni di indebolimento, ma ha persino registrato una crescita stabile. Questo è stato il taglio di tasso più significativo nella storia della BCE. Anche se attualmente tutti i calendari macroeconomici riportano che questa mossa era prevista, in realtà non è così: fino a poco prima della riunione, le previsioni indicavano una riduzione al 4,00%. La cifra è stata cambiata quasi dopo i fatti. Pertanto, questa riduzione inaspettata ha sorpreso il mercato. Il motivo del successivo rafforzamento dell'euro risiede nelle dichiarazioni di Christine Lagarde. Durante la conferenza stampa, ha chiaramente affermato che la BCE sta mettendo in pausa il processo di allentamento della politica monetaria. In altre parole, non ci saranno ulteriori riduzioni del tasso di rifinanziamento, contrariamente alle aspettative del mercato che prevedevano un prolungamento del processo. Ora sarà la Federal Reserve degli Stati Uniti a ridurre i tassi, non la BCE. Probabilmente è stato proprio questo cambiamento di scenario a stimolare la crescita dell'euro.
Tuttavia, i tassi di interesse negli Stati Uniti sono significativamente più alti rispetto a quelli europei, e sembra che questa situazione non cambierà. La questione riguarda solo l'entità della disparità dei tassi. Questo fattore continuerà a esercitare pressione sull'euro. Quindi, una volta che il mercato si sarà ripreso dallo shock, è probabile che il dollaro riprenda a rafforzarsi progressivamente.
Il rally speculativo dell'euro ha portato a un rafforzamento di oltre 80 punti, indicando la fine del ciclo correttivo. Attualmente, il livello di supporto è fissato a 1,1000, intorno al quale si osserva un processo di recupero della valuta europea.
L'indicatore RSI H4 si muove nella zona degli acquirenti tra 50 e 70, segnalando un sentimento rialzista tra gli operatori di mercato.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le medie mobili hanno invertito la direzione da sotto a sopra, in linea con il movimento del prezzo.
Aspettative e prospettive
Considerando il crescente fattore di ipercomprato dell'euro nel breve periodo, il recente rally potrebbe teoricamente surriscaldare le posizioni lunghe. Tuttavia, tenendo conto del processo di recupero dell'euro, è stato coperto solo il 50% della correzione, il che apre la possibilità di ulteriori impulsi rialzisti. Se il prezzo si stabilizza sopra 1,1100, è possibile un movimento verso 1,1150, dove si capirà la forza dei venditori di dollari.
L'analisi integrata degli indicatori nei periodi a breve, intraday e medio termine indica un ciclo rialzista.