Mercoledì si è rivelata una giornata ricca di informazioni e sono state apportate modifiche alle previsioni di mercato per un certo numero di valute.
Ad aprile l'inflazione nel Regno Unito è scesa meno del previsto, nonostante il calo dei prezzi dell'energia. L'indice generale dei prezzi al consumo è sceso al 2,3% a/a e, sebbene sia stato il più debole dalla metà del 2021 e fosse più vicino all'obiettivo di inflazione del 2% della Banca d'Inghilterra, è stato superiore alla previsione del 2,1%, portando a cambiamenti nelle aspettative per il tasso della Banca d'Inghilterra: il primo taglio è stato rinviato a novembre, i rendimenti dei titoli di stato sono aumentati e la sterlina sta guadagnando terreno per una crescita continua.
I verbali della riunione del FOMC di maggio sono stati più aggressivi del previsto e hanno dimostrato che molti membri del governo non hanno fiducia nella natura restrittiva dell'attuale politica monetaria e pertanto potrebbero essere costretti a mantenere i tassi elevati più a lungo. Il mercato ha reagito adeguatamente e quest'anno registra solo un calo, che a sua volta sosterrà il dollaro USA.
La Reserve Bank of Australia non ha fretta di tagliare i tassi e il mercato lo capisce. Nei futures, le probabilità di un taglio dei tassi prima della fine dell'anno sono intorno al 20%, con rischi sbilanciati verso il "prima piuttosto che dopo" poiché sia i dati sull'occupazione che quelli sull'inflazione sono contrastanti e non vi è ancora alcun segno di un calo sostenuto dell'inflazione.
Nel primo trimestre la crescita dei prezzi ha nuovamente accelerato e se prima la componente principale della crescita dei prezzi erano i gruppi delle materie prime, ora il contributo principale viene dal settore dei servizi. Fino a quando la RBA non riceverà dati che indicano un rallentamento prolungato della crescita dei prezzi, non ridurrà il tasso, il che significa che il sentimento rialzista per l'Aussie sta ricevendo un supporto piuttosto significativo.
I verbali della riunione di maggio della RBA contenevano una serie di preoccupazioni su quanto restrittiva fosse la politica, esprimendo chiaramente preoccupazioni per l'eccessiva incertezza. In tali condizioni, ovviamente, la RBA farà una pausa il più a lungo possibile, il che è chiaramente un fattore rialzista per l'Aussie. Poiché le aspettative per il tasso della Fed si stanno spostando verso il "prima piuttosto che dopo", rimane una certa parità tra le valute, ma a un livello più elevato.
La posizione corta netta dell'AUD è aumentata a -5,1 miliardi, il posizionamento rimane ribassista, ma il sentimento generale per un dollaro più debole lascia spazio all'AUD per continuare a salire. Il prezzo di liquidazione è superiore alla media a lungo termine, lo slancio è rallentato.
L'AUD/USD, come previsto, ha testato il livello tecnico di 0,6679, senza però riuscire a raggiungere un punto d'appoggio al di sopra. Ci aspettiamo che la coppia si mantenga al di sopra del supporto a 0,6630/50, seguito da un altro tentativo di aggiornare il massimo. L'obiettivo a lungo termine rimane lo stesso, ovvero la zona di resistenza 0,6875/6900, ma in assenza di un chiaro driver non è possibile prevedere una crescita rapida.