Volatilità in aumento in vista della pubblicazione dei dati economici USA

Al termine della riunione odierna, la Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariati tutti i parametri della sua politica monetaria mentre gli investitori attendono con tensione la pubblicazione dei dati inflazionistici dagli Stati Uniti.

La Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di riferimento invariato tra lo 0% e lo 0,10% al termine della riunione di oggi. Questa decisione dell'ente regolatore era prevista. La Banca Centrale ha anche dichiarato che avrebbe continuato ad acquistare obbligazioni in conformità con la decisione di marzo. Nella dichiarazione di accompagnamento è stata evidenziata la probabilità di un aumento dell'inflazione al consumo fino al 2,8%. All'inizio dell'anno, si prevedeva una riduzione al 2,4% a causa dell'indebolimento dell'impatto dei prezzi di importazione più alti e di un minor numero di misure di sostegno statale.

Sulla scia di queste notizie, lo yen si è indebolito notevolmente nei confronti del dollaro, raggiungendo un nuovo minimo storico dall'inizio del secolo.

Passiamo quindi all'evento centrale di oggi, la pubblicazione dei nuovi dati economici: l'indice dei prezzi per la spesa personale (PCE core) e i dati sui redditi e le spese delle persone negli Stati Uniti. Secondo le previsioni di consenso, l'indice PCE su base annua dovrebbe aumentare a marzo al 2,6% dal 2,5%, mentre il suo valore mensile dovrebbe mantenere un tasso di crescita dello 0,3%. Il valore core, si precede, potrebbe aumentare dello 0,3% a marzo (come a febbraio), mentre il valore del dato in termini annuali dovrebbe vedere una riduzione nella crescita al 2,6% dal 2,8%.

Per quanto riguarda le entrate e le spese delle persone fisiche, si prevede un aumento del reddito a marzo dallo 0,3% allo 0,5%, ma contemporaneamente una riduzione delle spese dallo 0,8% allo 0,6%.

Ciò che risulta interessante è il brusco aumento del valore trimestrale dell'indice delle spese per il consumo personale (PCE) presentato giovedì (che è salito dall'1,8% al 3,4%). Effettivamente, queste notizie indicano la probabilità di un altrettanto marcato incremento del valore mensile del dato.

Perché il dollaro non ha reagito al forte aumento del dato PCE trimestrale?

Da un lato, questo dato è importante poiché mostra una tendenza generale all'aumento delle spese, ma, dall'altro, riflette cifre già passate, che in gran parte sono già state considerate dal mercato. Invece, i dati che vengono rilasciati oggi sono, come si dice, più rilevanti e attuali.

Il deprezzamento del dollaro sui mercati valutari avviene, molto probabilmente, a causa dell'assenza di solide aspettative sui dati che vengono pubblicati, nonché a causa della chiusura di un grande numero di posizioni long sul dollaro. Non è chiaro quali saranno i risultati: indicheranno un aumento generale, una diminuzione, o continueranno ad essere misti, stimolando un fattore di incertezza. Un'altra ragione importante è il fatto che le banche centrali mondiali (come ad esempio la BCE), non intendono ridurre i tassi di interesse, nonostante l'inflazione nella regione si stia avvicinando al target del 2%.

Cosa aspettarsi dai mercati oggi?

Se i dati di inflazione mostrano in qualche modo una tendenza generale al rialzo, ciò potrebbe essere interpretato dai mercati come un segnale per vendere asset rischiosi e acquistare dollari in un contesto di rinnovata crescita dei rendimenti dei titoli del Tesoro. Il dollaro potrebbe rafforzarsi piuttosto attivamente. Se il quadro sarà opposto (i numeri nel complesso saranno inferiori), ciò, al contrario, potrebbe portare ad un aumento della domanda di asset rischiosi, tra cui oro e petrolio, invece il dollaro potrebbe trovarsi sotto pressione, già sotto peso dei rendimenti dei titoli di Stato in calo.

Se i numeri dovessero rivelarsi contrastanti, anche questo potrebbe essere percepito dagli investitori come un fatto negativo, poiché all'orizzonte si profilerebbe nuovamente il fattore di incertezza sulla futura politica monetaria della Fed.

A mio avviso, lo scenario più probabile è quest'ultimo, che potrebbe produrre ulteriore incertezza sulla politica futura della Federal Reserve.

Previsioni del giorno:

EUR/USD

La coppia potrebbe ricevere supporto se i dati provenienti dagli Stati Uniti risulteranno contrastanti. Su quest'onda lil tasso di cambio potrebbe salire fino a 1.0800. Allo stesso tempo, un aumento dell'inflazione inaspettatamente forte potrebbe provocare un calo della coppia a 1.0650.

GBP/USD

Un quadro simile potrebbe essere osservato anche in questa coppia. Il superamento del livello 1.2530 potrebbe portare a un forte aumento fino a 1.2630, mentre notizie positive per il dollaro potrebbero causare un ribasso al livello di 1.2415.