L'oro ignora sia i dati economici forti degli Stati Uniti, sia la retorica "da falco" dei funzionari della Federal Reserve, sia le aspettative di de-escalation del conflitto in Medio Oriente. Continua a sorprendere con nuovi massimi record e si muove con fermezza verso i 3000$ l'oncia. Questa è la previsione fatta da Citigroup, prevista per essere realizzata entro 6-18 mesi. Eppure, all'inizio dell'anno, l'azienda avrebbe potuto essere considerata folle per tale previsione.
Il prezzo dell'oro ha già raggiunto 19 massimi record nel 2024 ed è aumentato in 16 delle ultime 19 sessioni di trading. Non si è turbato né dell'aumento dell'occupazione di oltre 300.000 persone, né dell'accelerazione dell'inflazione dei prezzi al consumo del 3,5% su base annua, né dell'aumento delle vendite al dettaglio dello 0,7% su base mensile a marzo. Tutti questi dati indicano la forza dell'economia statunitense, confermata anche dalle ultime previsioni del FMI. L'autorevole organizzazione ha rivisto al rialzo le previsioni per gli Stati Uniti di 0,6 punti percentuali, arrivando al 2,7% nel 2024.
Previsioni del FMI per le principali economie del mondo
In tali circostanze, dovrebbero aumentare i rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti e il dollaro statunitense, ma non l'oro. Di solito, il metallo giallo viene acquistato durante le crisi, eppure, ora l'economia statunitense è stabile. Le turbolenze si stanno verificando nell'Europa orientale e nel Medio Oriente, di cui i tori del XAU/USD stanno approfittando. Mentre il petrolio ha praticamente ignorato l'attacco dell'Iran a Israele, l'oro è riuscito a superare i 2400$ l'oncia. Al momento, mentre sul mercato si parla di de-escalation del conflitto, l'oro sembra credere che Gerusalemme adotterà la tattica "occhio per occhio, dente per dente".
Anche riguardo la politica monetaria della Federal Reserve, l'oro ha un'opinione diversa rispetto agli altri. All'inizio dell'anno, le aspettative di un taglio del tasso sui fondi federali in 6-7 riunioni del FOMC nel 2024 creavano un vento favorevole per molti asset, inclusi beni di consumo, criptovalute e mercato azionario. Eppure, già a metà aprile, gli investitori non credono che la Federal Reserve allenterà la politica monetaria più di due volte quest'anno. Le aspettative che entro la fine di dicembre i tassi di interesse americani saranno più alti rispetto all'inizio di gennaio, rispetto ai loro omologhi in Giappone e nell'area dell'euro, stanno contribuendo al rafforzamento del dollaro statunitense rispetto allo yen e all'euro.
Dinamica delle aspettative di mercato sui differenziali dei tassi di interesse delle banche centrali
L'indice del dollaro USA sta aumentando, così come i rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, e il flusso di capitali dagli ETF orientati all'oro è in calo per 10 mesi consecutivi, con gli investitori che hanno ritirato 400 milioni di dollari netti dai fondi negli ETF specializzati solo nel mese di marzo. Tuttavia, nonostante questo contesto sfavorevole, il mettallo prezioso continua a stabilire nuovi record. Un paradosso? Capital Economics ritiene che si sia spinto troppo oltre e prevede un calo del prezzo verso 2100$ entro la fine del 2024.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero dell'oro, c'è un tentativo dei tori di ripristinare il trend al rialzo. Tuttavia, la loro incapacità di rimanere sopra il livello di pivot di 2367$ e il fair value di 2342$ l'oncia potrebbe diventare il catalizzatore per le vendite. Non credo che scenderanno troppo in basso, quindi conviene passare dalle posizioni short a breve termine a quelle long a medio e lungo termine.