USD/CHF: verso un mercato rialzista a lungo termine

Alla riunione del 22 marzo, la Banca Nazionale Svizzera è stata la prima tra le principali banche centrali mondiali a passare a una politica monetaria più accomodante, abbassando il tasso di interesse dello 0,25%, al 1,50%.

Secondo le dichiarazioni correlate della BNS, il franco è nuovamente considerato sovravalutato, il che significa che sono probabili ulteriori riduzioni dei tassi di interesse e interventi valutari per indebolirlo.

La direzione della NBS ha anche notato che l'aggiustamento dei tassi di interesse è diventato possibile, poiché l'inflazione è stata mantenuta per diversi mesi consecutivi al di sotto del livello obiettivo del 2,0% e le previsioni non indicano un suo aumento.

Così, secondo gli ultimi dati, a marzo l'indice dei prezzi al consumo ha mostrato un rallentamento a zero dopo essere aumentato dello 0,6% a febbraio (rispetto a una previsione dello 0,3%), mentre su base annua l'IPC è passato dall'1,2% all'1,0% (rispetto a una previsione dell'1,3%).

Ora, secondo le stime preliminari degli economisti della BNS, l'indice dei prezzi al consumo quest'anno sarà del +1,4%, nel 2025 del +1,2%, e nel 2026 del +1,1%.

Ora, dopo la pubblicazione degli indici CPI e PPI, che continuano a scendere in territorio negativo (secondo i dati pubblicati oggi, l'indice PPI, che riflette la variazione dei prezzi dei beni, dei componenti e delle materie prime sul mercato all'ingrosso, ha rallentato a febbraio al -2,1% su base annua rispetto al -2,0% del mese precedente), gli economisti ritengono che un taglio dei tassi a giugno e settembre sia del tutto probabile.

Ciò potrebbe portare a un ulteriore indebolimento del franco e a una crescita della coppia USD/CHF, dove il dollaro ha ricevuto un forte sostegno dopo la pubblicazione la scorsa settimana degli indici CPI e PPI statunitensi (l'indice PPI, seguendo l'indice dei prezzi al consumo, ha accelerato a marzo dal +1,6% al +2,1% su base annua, mentre il PPI core, esclusi i prezzi volatili dei generi alimentari ed energetici, ha accelerato su base annua dal +2,1% al +2,4%).

L'accelerazione dell'inflazione negli Stati Uniti ha aumentato notevolmente la probabilità che la Fed manterrà tassi di interesse elevati per un periodo di tempo più lungo.

Ora molti economisti ritengono che la Fed possa persino posticipare un taglio dei tassi fino all'anno prossimo, se i prossimi dati sull'inflazione, che verranno pubblicati a metà maggio, confermeranno l'accelerazione dell'inflazione negli Stati Uniti. In condizioni di tassi elevati per gli investitori a lungo termine e strategici, gli investimenti in dollari diventano un affare redditizio con un guadagno garantito. Questo aumenterà la domanda di dollari, che gode anche dello status di asset protettivo insieme all'oro, allo yen e al franco (vedi anche la nostra recente analisi Dollaro: sintesi e prospettive immediate).

Oggi alle 12:30 (GMT) sono attesi i nuovi dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Si prevede un rallentamento del dato a marzo dal +0,6% al +0,3%, il che potrebbe avere un impatto negativo sul dollaro se anche il dato core (escludendo le vendite di automobili) mostrerà un rallentamento.

Dal punto di vista tecnico, la coppia USD/CHF sta sviluppando una dinamica rialzista in un contesto di mercato a medio termine rialzista, scambiando al di sopra del livello chiave di supporto a 0,8880. Lo scenario principale prevede una crescita verso le resistenze chiave a 0,9195 e 0,9200. La loro rottura potrebbe portare il cambio USD/CHF nella zona del mercato rialzista a lungo termine e ana crescita verso la soglia di 1,0200.