Formalmente, il dollaro si è indebolito ieri, ma la portata del suo declino può, nella migliore delle ipotesi, essere definita simbolica. Si tratta piuttosto della continuazione del pullback dopo un lungo e impressionante rafforzamento della valuta americana. Inoltre, non c'erano altri motivi per il movimento delle quotazioni. I dati definitivi sull'inflazione nell'area euro certamente non si applicano a loro, poiché hanno semplicemente confermato la valutazione preliminare di cui il mercato aveva già tenuto conto. E in generale, già nel pomeriggio era chiaro che il mercato si era bloccato. Naturalmente in vista della riunione di domani del Federal Open Market Committee. Fortunatamente, il calendario macroeconomico è praticamente vuoto prima di un evento così significativo. A meno che, ovviamente, non si contino i dati sull'inflazione nel Regno Unito. Ma verranno pubblicati solo domani mattina. E anche in questo caso, è improbabile che incidano su qualcosa. La stagnazione dovrebbe quindi durare fino a domani sera.
La sterlina britannica ha rafforzato le posizioni corte rispetto al dollaro USA, con il risultato che si prolunga il movimento correttivo attualmente in atto sul mercato.
Dal punto di vista dello strumento RSI H4, l'indicatore si sta spostando nella zona inferiore, il che indica un aumento del volume delle posizioni corte.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le linee mobili MA sono dirette verso il basso, che corrisponde alla direzione del ciclo correttivo.
Aspettative e prospettive
Come possibile supporto sul percorso dei venditori c'è il livello di 1.2700, rispetto al quale il declino della sterlina potrebbe rallentare. Tuttavia, in caso di inerzia, il livello di supporto potrebbe essere rotto, il che rafforzerà le posizioni corte e, di conseguenza, prolungherà il movimento correttivo.
L'analisi completa degli indicatori nei periodi a breve termine e intraday indica un ciclo discendente.