Questa settimana è stata piuttosto informativa per il dollaro australiano. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) nel quarto trimestre è cresciuto dello 0,2%, con la domanda interna che rimane debole e sostenuta in gran parte dal settore pubblico. Il consumo delle famiglie è aumentato solo dello 0,1% nel corso del 2023, rappresentando la crescita annua più lenta degli ultimi quasi 40 anni, escludendo il periodo della pandemia e la crisi del 2008.
La NAB Bank ritiene che la Banca centrale dell'Australia non intraprenderà alcuna azione fino a novembre, il che darebbe un leggero vantaggio al dollaro australiano se la Fed inizierà a ridurre i tassi a giugno, come prevede il mercato.
Il saldo della bilancia dei pagamenti, che rappresenta il flusso netto delle transazioni correnti dell'Australia, è cresciuto nel quarto trimestre raggiungendo i 11,8 miliardi, notevolmente al di sopra sia delle previsioni di 5,6 miliardi che dei dati del terzo trimestre di 1,3 miliardi. La combinazione di un notevole aumento delle esportazioni (in gran parte dovuto all'aumento dei prezzi del minerale di ferro), e una diminuzione delle importazioni ha formato un saldo positivo, un fattore a favore di ulteriori aumenti dell'AUD. Per giovedì è prevista la pubblicazione del bilancio commerciale di febbraio, con aspettative di un aumento dell'avanzo, il che potrebbe influenzare positivamente il dollaro australiano.
Ci sono anche notizie negative. Nel primo trimestre si prevede un calo dell'indice dei prezzi delle materie prime di circa il 3,3%, dovuto principalmente alla minore domanda di gas naturale liquefatto (CGU) a causa di un inverno mite. Si prevede anche un rallentamento della crescita economica globale a causa delle politiche monetarie restrittive nei paesi sviluppati e delle difficoltà economiche in Cina, con la previsione di un aumento del 2,8%, che avrà un impatto negativo su un'ampia gamma di materie prime e quindi sulle valute dei paesi orientati all'esportazione.
La posizione corta netta in AUD è diminuita durante la settimana in esame di 181 milioni, a -5,181 milioni, il posizionamento rimane fermamente ribassista. Il prezzo di liquidazione sta tentando di invertire la rotta verso l'alto, ma rimane al di sotto della media a lungo termine.
Tenendo conto del fatto che la propensione al rischio si è notevolmente ridotta nelle ultime 24 ore, probabilmente la crescita correttiva di AUD/USD non avrà sviluppi. La resistenza più vicina è a 0,6537, e vicino a questo livello potrebbe verificarsi una fase laterale o una inversione al ribasso. Molto dipende dai dati sull'occupazione non agricola venerdì: se il rapporto sarà complessivamente positivo e sosterrà la propensione al rischio, la crescita correttiva potrebbe continuare verso la resistenza a 0,6598. Se invece la tendenza sarà sfavorevole, è più probabile la formazione di un massimo locale vicino a 0,6537 e una inversione al ribasso verso 0,6444. Al momento, l'ultimo scenario sembra più probabile.