Né i discorsi dei rappresentanti della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve, né il contenuto dei verbali della riunione del Federal Open Market Committee hanno lasciato alcuna impressione sul mercato. E tutto perché non hanno portato nulla di nuovo. Soprattutto per quanto riguarda i tempi stimati per l'inizio dell'allentamento della politica monetaria da parte del regolatore americano. Quindi la moneta unica europea e la sterlina sono rimaste ferme.
Oggi abbiamo il giorno più impegnativo della settimana di negoziazione. Ma il punto riguarda l'inflazione nell'area euro, poiché si tratta di dati definitivi volti solo a confermare la valutazione preliminare, di cui il mercato ha già tenuto conto. Di interesse è la pubblicazione di stime preliminari degli indici di attività economica. È interessante notare che per l'area euro con la Gran Bretagna è prevista una crescita in tutti gli indicatori, senza eccezioni, mentre per gli Stati Uniti le previsioni sono diametralmente opposte. Se tutto resta così, la sterlina potrà crescere ancora un po'. Un ulteriore fattore nella sua crescita potrebbe essere rappresentato dalle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che potrebbero nuovamente mostrare un aumento del loro numero.
Dopo il rimbalzo dei prezzi dal livello di supporto di 1.0700, la coppia di valute EUR/USD si è rafforzata di valore di quasi 150 punti, il che ha permesso di ripristinare parzialmente il tasso di cambio dell'euro rispetto al recente calo. Il mantenimento stabile dei prezzi al di sopra del livello di 1.0800 consente la possibilità di una successiva crescita.
La coppia di valute GBP/USD si sta muovendo al di sopra del livello di 1.2600, indicando un aumento del volume delle posizioni lunghe. Se l'umore rialzista continua nel mercato, potrebbe toccare il valore di 1.2700. Per quanto riguarda lo scenario al ribasso, per considerarlo è necessaria la stabilizzazione dei prezzi al di sotto del livello di 1.2600.