L'atteggiamento "da falco" della Banca del Giappone, che ha precedentemente annunciato che si stanno creando le condizioni per una graduale riduzione degli stimoli su larga scala e per l'uscita dei tassi a breve termine dalla zona negativa, è un fattore chiave che fornisce un certo sostegno allo yen. Inoltre, le costanti preoccupazioni per le tensioni geopolitiche causate dal conflitto in Medio Oriente, così come le preoccupazioni per il rallentamento della crescita economica in Cina, contribuiscono ulteriormente a beneficiare dello yen come bene rifugio.
D'altra parte, il dollaro statunitense cerca di trarre vantaggio dalla sua crescita intraday al livello osservato il 19 gennaio, ma al momento incontra delle difficoltà.
Tuttavia, il riconoscimento che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse a un livello elevato per un periodo prolungato continua a sostenere la crescita dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti e aiuta il dollaro. Ciò, a sua volta, richiede cautela da parte dei trader aggressivi in vista della pubblicazione dell'indice di attività economica nel settore dei servizi degli Stati Uniti da parte dell'ISM, che verrà pubblicato più tardi all'inizio della sessione nordamericana di oggi.
Dal punto di vista tecnico, affinché i tori possano prendere il controllo del mercato nel prossimo futuro, è necessario superare la resistenza con diverse cime a 148,68-148,80.
D'altra parte, il livello di 148,00 protegge da un brusco calo. Qualsiasi ulteriore diminuzione probabilmente attirerà nuovi acquirenti e si limiterà alla zona della media mobile semplice a 100 giorni (SMA), attualmente situata intorno al livello di 147,55. Una rottura convincente al di sotto di questo livello potrebbe innescare vendite tecniche aggressive, spingendo la coppia USD/JPY al di sotto del livello di 147,00. Il declino potrebbe estendersi ulteriormente fino al livello di 146,00 e oltre.
Nella tabella sottostante è riportata la variazione percentuale dello Yen giapponese rispetto alle principali valute ad oggi quotate.
Lo yen giapponese ha registrato il calo più forte contro il dollaro statunitense.