Il mercato ha creduto a Jerome Powell? Il presidente della Federal Reserve ha dichiarato che il taglio del tasso sui fondi federali a marzo non è lo scenario base per la Banca centrale. Il calo degli indici azionari degli Stati Uniti e la diminuzione dell'EUR/USD al di sotto del livello di 1,08 sembrano indicare che gli investitori hanno preso sul serio questo messaggio. Tuttavia, la probabilità di un taglio a marzo è scesa solo al 33%, dopodiché il parametro è salito al 37%. Il mercato non rinuncia all'idea dell'inizio di un'espansione monetaria nel primo mese di primavera. E questa circostanza consente alla coppia di valute principale di mantenere una propensione al consolidamento.
Dinamica della probabilità di un taglio dei tasso di riferimento della Federal Reserve a marzo
Una cosa sono le supposizioni di Jerome Powell e dei suoi colleghi, un'altra sono i dati effettivi. Nelle condizioni in cui la politica monetaria della Federal Reserve dipende dalle statistiche macroeconomiche in arrivo, non sorprende che gli investitori abbiano deciso di andare sul sicuro. Non si sono precipitati a capofitto in posizioni corte sull'EUR/USD, preferendo attendere il rapporto sul mercato del lavoro statunitense di gennaio. Risolverà tutti i dubbi? A giudicare dalla dinamica incerta della coppia principale di valute, inizio a dubitarne.
Il supporto all'euro proviene dalle dichiarazioni di Philip Lane e da un rallentamento meno marcato dell'inflazione europea rispetto a quanto ci si potesse aspettare. Secondo il capo economista della BCE, le imprese dell'Eurozona devono sacrificare alti profitti per frenare le pressioni inflazionistiche. Se lo faranno, anche il tasso di crescita elevato dei salari non accelera l'indice dei prezzi al consumo. L'idea sembra dubbia, ma l'attenzione della Banca centrale europea ai salari suggerisce che preferirà allentare la politica monetaria più tardi piuttosto che prima.
Inoltre, i prezzi al consumo nella zona euro a gennaio sono rallentati al 2,8%, l'inflazione core al 3,3% su base annua. Entrambi i dati sono risultati superiori alle previsioni medie degli esperti di Bloomberg, il che fa pensare che il processo di disinflazione nell'Eurozona stia procedendo più lentamente di quanto si aspettano gli esperti.
Andamento dell'inflazione europea
I derivati continuano a indicare una probabilità del 90% per l'inizio dell'espansione monetaria da parte della BCE ad aprile e prevedono un taglio del tasso sui depositi del 150 punti base al 2,5% nel 2024. Secondo me, Christine Lagarde e i suoi colleghi non si muoveranno così rapidamente, il che alla fine fornirà supporto all'euro.
La Banca d'Inghilterra ha contribuito al ritorno dell'EUR/USD nel range 1,08-1,085. Ha mantenuto il tasso repo al 5,25%, ma ben due membri del MPC hanno votato per un aumento del 25 punti base. Il mercato si aspettava che ci sarebbe stato un solo "falco". Di conseguenza, la sterlina si è rafforzata, trainando con sé la valuta regionale. Entrambe sono pro-cicliche e spesso si muovono nella stessa direzione.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero dell'EUR/USD si sono verificati tentativi falliti di superare prima il limite superiore della gamma di consolidamento 1,08-1,085, e successivamente quello inferiore. La strategia che teneva conto di questo scenario ha portato a un risultato finanziario positivo. Perché non usarla di nuovo?