Giornata importante per l'euro: quali novità ci riserverà la BCE oggi?

La riunione della BCE di gennaio è proprio uno di quei rari momenti in cui le parole hanno più peso delle azioni. Oggi tutta l'attenzione dei trader che operano sulla coppia EUR/USD non sarà focalizzata sulla decisione della BCE sui tassi di interesse, ma sulla retorica del capo del dipartimento, Christine Lagarde. Vediamo in che stato d'animo si trova l'euro in vista di un evento così importante e quali previsioni avanzano le principali banche mondiali riguardo alla successiva conferenza stampa.

La coppia euro-dollaro ha infine concluso l'intensa negoziazione di ieri con un leggero rialzo. La major è riuscita a recuperare lo 0,3% a 1.0885 dopo essere crollata al minimo di 6 settimane il giorno prima.

Il principale fattore trainante per la valuta europea è stato rappresentato dagli indici dell'attività economica in Germania e nella zona euro di gennaio, che sono risultati più alti del previsto, indicando un certo aumento dell'attività economica nella regione e suggerendo l'idea di un eventuale atterraggio morbido dell'economia dell'UE.

Il supporto all'asset EUR/USD è stato anche fornito da una vendita intensa e improvvisa del dollaro. Ieri, l'indice DXY ha subito un colpo a seguito di un aumento del sentiment di rischio sul mercato dopo l'annuncio della Banca centrale cinese di un profondo taglio delle sue riserve bancarie. Questa decisione dovrebbe portare ad un'immissione di circa 140 miliardi di dollari in contanti nel sistema bancario cinese, il che potrebbe stimolare notevolmente la fragile economia cinese.

In questo contesto, l'indice del dollaro ad un certo punto è sceso sotto 103,00, ma successivamente è riuscito comunque a risalire, ottenendo supporto dai solidi dati sull'attività economica negli Stati Uniti. I dati ottimistici rafforzano l'attuale opinione di mercato secondo cui la Federal Reserve difficilmente deciderà di effettuare il primo taglio dei tassi già a marzo. Attualmente gli investitori valutano la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a marzo al 41%, mentre solo un mese fa era quasi al 90%.

I trader hanno inoltre ridotto notevolmente le loro stime sull'entità dell'allentamento monetario negli Stati Uniti a gennaio. Attualmente si prevede che entro la fine dell'anno la Federal Reserve ridurrà i tassi non di 160 punti base, ma di circa 130 punti base.

Gli operatori di mercato prevedono un andamento simile anche nella zona euro. Tuttavia, gli investitori si aspettano che la BCE adotterà una posizione aggressiva prima della sua controparte statunitense. La probabilità di un taglio dei tassi da parte del regolatore europeo ad aprile è stimata al 76%, mentre la maggior parte dei trader prevede il primo taglio negli Stati Uniti non pima di maggio.

È proprio questo fattore che ora rappresenta il principale ostacolo per la coppia EUR/USD. Se nelle prossime settimane l'opinione di mercato sulla svolta monetaria ad aprile continuerà a rafforzarsi, ciò potrebbe intensificare il calo della principale valuta, soprattutto considerando che tecnicamente l'euro appare estremamente vulnerabile a ulteriori ribassi.

Al momento, più fattori indicano chiaramente un vantaggio degli orsi: l'indice di forza relativa (RSI) si trova al di sotto del livello 50, e la linea MACD attraversa al di sotto degli assi centrale e di segnale. Una rottura al ribasso del principale supporto a 1,0850 potrebbe aumentare la pressione dei venditori e portare l'EUR/USD al livello psicologicamente importante di 1,0800, e da lì a 1,0787.

D'altra parte, se i tori riusciranno a superare la barriera di 1,0950, ciò conferirà all'asset un potente impulso al rialzo. Dopodiché, gli acquirenti potrebbero puntare al livello tondo di 1,1000, e successivamente a 1,1038.

L'esito dell'attuale confronto tra tori e orsi dovrebbe essere risolto dalla riunione odierna della Banca Centrale Europea sulle questioni di politica monetaria. Gli investitori si aspettano ampiamente che il regolatore mantenga i tassi invariati, quindi tale mossa non dovrebbe causare una forte reazione del mercato.

La principale attenzione dei trader però sarà concentrata sui commenti della capo dell'istituzione, Christine Lagarde, che ha recentemente accennato alla possibilità di un potenziale taglio dei tassi di interesse durante l'estate.

Se durante la conferenza stampa odierna Christine Lagarde continuerà ad insistere sulla necessità di mantenere i tassi alti più a lungo di quanto previsto dai mercati, ciò potrebbe fornire un notevole supporto all'euro.

Nel frattempo, la maggior parte degli esperti ritiene improbabile la retorica accomodante di C. Lagarde, date le sue recenti preoccupazioni sull'inflazione persistente. Ebbene, questo è un buon segno per l'euro, ma non una garanzia contro un calo.

Il principale rischio per la coppia EUR/USD potrebbe derivare dal tono cauto del presidente della BCE. Se Lagarde evita commenti sulle tempistiche potenziali per la riduzione, il mercato molto probabilmente manterrà la sua opinione sul passo ad aprile. In tal caso, l'euro tornerà nuovamente in territorio negativo.

Ma quale di questi scenari è attualmente il più probabile? Vediamo cosa ne pensano i dieci principali istituti bancari mondiali.

Danske Bank:

"Non ci aspettiamo segnali politici radicali durante la riunione della BCE di gennaio, considerando che dopo la riunione di dicembre la Banca ha ottenuto pochi dati. Probabilmente, Lagarde confermerà la sua recente dichiarazione sulla riduzione in estate, sottolineando l'importanza delle previsioni di marzo per il personale nel determinare la futura traiettoria dei tassi di interesse".

Nordea Bank:

"Secondo noi, le recenti dichiarazioni dei membri del consiglio direttivo della BCE indicano che un abbassamento dei tassi nel prossimo futuro è improbabile. La Banca centrale è fortemente dipendente dai dati, quindi preferirà attendere segni più evidenti di deflazione prima di iniziare una svolta. Alla luce degli ultimi dati, ipotizziamo che il primo taglio dei tassi sarà di 25 punti base e potrebbe avvenire a giugno, ma bisogna tenere conto dei rischi di un'eventuale riduzione anticipata o più significativa nell'eurozona".

Rabobank:

"A nostro avviso, al momento la BCE non è pronta per la riduzione, cosa che comunicherà nella sua riunione di gennaio. È importante per loro essere certi che l'inflazione stia rallentando, e finché non ci sarà questa certezza, soprattutto alla luce degli eventi recenti nel Mar Rosso, non ci sarà alcuna riduzione. Condividiamo l'opinione dei nostri colleghi che la Banca centrale potrebbe iniziare a ridurre i tassi a giugno, anche se preferiamo questo accada a settembre".

Société Generale:

"Ci aspettiamo che la riunione della BCE di gennaio non porterà cambiamenti politici fondamentali o dichiarazioni politiche significative. A causa delle nostre stime di inflazione più deboli, stiamo spostando le nostre previsioni per il primo taglio dei tassi nell'UE a settembre, anche se riconosciamo l'elevata incertezza dell'attuale situazione economica, che potrebbe portare a nessuna riduzione dei tassi quest'anno".

TD Securities:

"Riteniamo che questa riunione della BCE si svolgerà senza cambiamenti significativi. Molto probabilmente, il consiglio direttivo manterrà l'attuale politica monetaria, nonché le principali formulazioni politiche".

Commerzbank:

"Riteniamo che la BCE cercherà di ridurre le aspettative eccessivamente ottimistiche del mercato riguardo ad un prossimo taglio dei tassi d'interesse. L'attenzione sarà probabilmente focalizzata sull'andamento salariale, sui margini di profitto e sui rischi geopolitici".

ING:

"Ci aspettiamo che la BCE mantenga un approccio attendista e fornisca informazioni minime sulla tempistica di eventuali prossimi tagli dei tassi. Non crediamo che la riunione di gennaio rappresenterà un punto di svolta per i tassi di interesse nella regione o per la valuta europea".

Deutsche Bank:

"Molto probabilmente la BCE manterrà un approccio cauto nei confronti dell'inflazione, ma segnalerà un taglio dei tassi nel primo trimestre. La nostra previsione presuppone che l'autorità di regolamentazione effettui una prima serie di tagli di 50 punti base. già ad aprile, e complessivamente, entro la fine dell'anno il tasso nell'Eurozona diminuirà di 150 punti base".

The Wells Fargo:

"Secondo le nostre previsioni, alla riunione di gennaio la BCE manterrà il tasso sui depositi al 4,00% e potrebbe far presagire un imminente allentamento della politica monetaria. Riteniamo che un taglio dei tassi nell'UE potrebbe avvenire già ad aprile, ma è improbabile che i funzionari europei lo confermino adesso".

Citi:

"Prevediamo che la riunione di gennaio della BCE sarà in gran parte aggressiva, ma sostanzialmente il mercato non sentirà nulla di nuovo. Come in passato, il regolatore sottolineerà la sua intenzione di evitare un peggioramento delle condizioni finanziarie nella regione e pertanto si baserà sulla dinamica dell'inflazione per determinare la sua futura politica".

Riepilogando

Come possiamo vedere, c'è abbastanza incertezza riguardo al futuro corso della politica monetaria nell'Eurozona. Le differenze nelle previsioni evidenziano il difficile contesto economico in cui opera la banca centrale. È proprio per questo motivo che il destino futuro dell'euro rimane incerto.

Ciò significa che oggi gli investitori devono essere pronti a qualsiasi fluttuazione del mercato (sia al rialzo che al ribasso) in risposta alle notizie sulla politica della BCE.