Per il secondo giorno consecutivo lo yen giapponese continua a scendere.
Secondo il Ministero del Lavoro giapponese, i salari reali nel paese sono diminuiti. Novembre è stato il 20° mese consecutivo di riduzione. Ciò avviene in un contesto di rallentamento dell'inflazione, aumentando di conseguenza la probabilità che alla riunione di gennaio, la Banca del Giappone non rinunci ai tassi di interesse negativi. Questo, a sua volta, mina lo yen giapponese.
Dall'altra parte, il dollaro riceve un certo supporto dall'aumento del rendimento dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti e si mantiene all'interno della portata del picco di tre settimane stabilito lo scorso venerdì. Ciò favorisce ulteriori movimenti positivi nella coppia USD/JPY al rialzo. In particolare, dopo il buon rimbalzo del giorno precedente dalla media mobile semplice a 200 giorni (SMA), ritenuta tecnicamente significativa.
Dal punto di vista dell'analisi tecnica, il rimbalzo di ieri dalla media mobile semplice a 200 giorni (SMA) e il successivo movimento verso l'alto confermano le prospettive positive. Ulteriori acquisti oltre il livello psicologico di 145,00 confermeranno le prospettive positive e apriranno la strada a ulteriori aumenti.
Successivamente, la coppia USD/JPY potrà salire fino al livello di 146,00, ovvero il massimo plurisettimanale raggiunto venerdì scorso.
D'altra parte, un significativo livello di supporto si trova vicino al livello di 144,00, al di sotto del quale la coppia USD/JPY potrebbe scendere cercando di superare la media mobile semplice a 200 giorni (SMA), attualmente posizionata intorno a 143,25.
Un superamento convincente della media mobile semplice a 200 giorni (SMA) significherebbe che la recente ripresa dai minimi di molti mesi si è esaurito, innescando vendite tecniche aggressive.
Nella tabella sottostante è riportata la variazione percentuale dello Yen giapponese rispetto alle principali valute ad oggi quotate.