Oggi, la sterlina britannica è scesa bruscamente di oltre lo 0,5% dopo la notizia sull'inflazione nel Regno Unito che si è rivelata molto più debole del previsto. I dati hanno mostrato che a novembre l'inflazione nel Regno Unito è rallentata molto più di quanto anticipato dagli economisti, spingendo i trader a scommettere che presto la Banca d'Inghilterra sarà costretta ad abbandonare la sua politica monetaria restrittiva.
In base ai dati dell'Ufficio di Statistica Nazionale, i prezzi al consumo sono aumentati solo del 3,9% rispetto all'anno precedente, dopo il 4,6% registrato a ottobre di quest'anno. Il rallentamento si è rivelato molto più marcato di quanto previsto dagli esperti, che si aspettavano un 4,3%. Anche l'inflazione mensile si è ridotta dello 0,2%, contro alle previsioni degli economisti dello 0,1%.
Di fronte a tutto questo, i trader hanno reagito aumentando le aspettative di un taglio dei tassi d'interesse della Banca d'Inghilterra il prossimo anno di ben 145 punti base. Ciò equivale a un minimo di cinque riduzioni di un quarto di punto percentuale. Il rendimento dei titoli di Stato decennali è crollato di 11 punti base al 3,54%.
Come sottolineato dagli esperti, questo è il primo caso da giugno 2022 in cui l'inflazione dei prezzi alimentari –uno dei principali fattori della crisi del costo della vita nel Regno Unito – è tornata a cifre singole. Anche i prezzi dei carburanti hanno contribuito a rallentare il tasso di crescita dell'indice complessivo. L'inflazione nel settore dei servizi, che la Banca d'Inghilterra ha più volte citato come fonte costante di preoccupazione, è scesa al livello più basso da gennaio. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 9,2% rispetto all'anno scorso, mentre i prezzi dei carburanti sono scesi del 10,6% dopo un calo del 2,4% un mese fa.
Questi dati sono emersi meno di una settimana dopo che il governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, ha fatto il suo ultimo tentativo di contrastare le aspettative del mercato di una svolta verso un allentamento della politica monetaria il prossimo anno. Giovedì scorso, Bailey ha dichiarato che c'è ancora margine per combattere l'inflazione, dopo che il Comitato di politica monetaria della banca ha votato per mantenere i tassi al livello più alto degli ultimi 15 anni per la terza riunione consecutiva.
Inoltre, i nuovi dati danno al primo ministro, Rishi Sunak, speranza di ottenere la vittoria del suo partito l'anno prossimo, dato che attualmente si trova indietro rispetto al partito di opposizione laburista di circa 20 punti. Sunak ha iniziato l'anno promettendo di dimezzare il tasso di inflazione, che all'epoca superava il 10%, e sembra aver avuto successo in questa impresa. "Poiché l'inflazione si è ridotta di più della metà, abbiamo tutte le possibilità di evitare un brusco declino dell'economia", ha detto il cancelliere dello scacchiere, Jeremy Hunt. A suo avviso la nuova politica di bilancio contribuirà anche a stimolare la crescita economica. "Insieme alla riduzione delle tasse per le imprese, siamo tornati sulla strada di una crescita sana e stabile".
Per quanto riguarda i prezzi di base, che la Banca d'Inghilterra monitora attentamente per segnali di inflazione stabile, anche in quel caso i dati sono risultati migliori delle previsioni degli economisti. L'inflazione core, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è scesa al 5,1% dal 5,7%, mentre l'inflazione dei servizi è scesa al 6,3% dal 6,6%.
Tuttavia, nonostante gli operatori abbiano aumentato le loro aspettative per un imminente taglio dei tassi di interesse, l'inflazione è ancora quasi il doppio dell'obiettivo del 2% della Banca d'Inghilterra e superiore a quella degli Stati Uniti e dell'Eurozona.
Per quanto riguarda le prospettive per la coppia GBP/USD, nonostante il forte calo della sterlina, il trend rialzista si mantiene. Il consolidamento sopra il livello di 1,2680 aprirà la possibilità di un ulteriore rialzo con un obiettivo di 1,2720, alimentando anche la speranza di un nuovo massimo a 1,2760. Successivamente, si potrebbe parlare di un'accelerazione più decisa della sterlina verso l'alto, fino a quota 1,2790. In caso di calo, gli orsi cercheranno di prendere il controllo della quota 1,2650. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo colpirà le posizioni rialziste e potenzialmente spingerà il GBP/USD al minimo di 1,2620, con la prospettiva di scendere a quota 1,2590.