Il termine "miracolo economico cinese" risale storicamente agli anni '80 del secolo scorso. Le riforme che hanno rilanciato l'economia del paese erano legate al nome di Deng Xiaoping. È stato proprio in quel periodo che sono state create le condizioni per l'imprenditorialità, garantendo incondizionatamente il diritto di proprietà e migliorando i rapporti con l'Occidente. L'arrivo di capitali stranieri ha contribuito allo sviluppo della sua economia. Di conseguenza, il mondo ha ottenuto manodopera a basso costo e un mercato in rapida crescita. Così, l'economia cinese, da povero paese agricolo, è diventata leader mondiale nella crescita economica degli ultimi decenni.
Se confrontiamo i grafici delle esportazioni del paese con una differenza di diversi decenni, possiamo vedere chiaramente come è cambiato il profilo principale dell'industria del paese:
- nel 1992, la quota delle esportazioni di tessuti e abbigliamento era del 28,98%, mentre nel 2019 questa cifra è diminuita di quasi tre volte, scendendo al 10,84%,
- nel 1992, la Cina esportava il 13,59% dei prodotti di elettronica e ingegneria, mentre nel 2019 questa cifra era già salita al 43,5%.
In sostanza, la Cina si è arricchita e si è sviluppata come la seconda potenza economica mondiale grazie alla globalizzazione. Successivamente, la Cina ha iniziato ad affermarsi sulla scena mondiale. La simbiosi della sua economia con i mercati occidentali è stata sostituita dalla competizione per la leadership mondiale. Di conseguenza, si è verificato uno stacco tra Occidente e Cina. Allo stesso tempo, negli ultimi anni le riforme all'interno del paese si sono attenuate. Un lockdown senza precedenti di tre anni ha ulteriormente peggiorato una situazione già difficile. Le sue restrizioni sono state revocate da quasi un anno, ma il motore della fabbrica mondiale si avvia in modo irregolare e traballante. Alcuni economisti addirittura tracciano parallelismi con il Giappone e la stagnazione che ha colpito la sua economia negli anni '90.
Cosa speravano di ottenere le autorità cinesi?
Si prevedeva che una volta revocato il rigido isolamento:
i consumatori sarebbero tornati nei centri commerciali,Cosa è realmente accaduto?
Pechino non è riuscita a spostare l'economia da uno sviluppo basato sulla costruzione a una crescita basata sul consumo.Sebbene Pechino solleciti le banche a concedere più prestiti e abbia persino promesso di stanziare miliardi aggiuntivi per questo programma, non esistono piani concreti per affrontare il debito e ristrutturare l'economia. Di conseguenza, l'agenzia Moody's ha già abbassato le previsioni del rating di credito della Cina. Per illustrare la situazione, diamo un'occhiata ad alcuni esempi di ciò che accade quando la politica del governo cerca di sostituire le leggi dell'economia.
Città fantasma
Negli ultimi decenni, il settore edile in Cina si è sviluppato molto rapidamente e in 15 anni i prezzi delle case sono aumentati di 6 volte. Gli sviluppatori ottenevano crediti e iniziavano la costruzione di nuovi edifici. Molti cinesi, inoltre, consideravano il mercato immobiliare come un'opportunità di investimento. A titolo di esempio, il 70% di tutti i risparmi dei residenti della Cina continentale è investito nell'immobiliare. Tuttavia, tra il 2012 e il 2020, solo il 60% degli edifici venduti dai costruttori è stato completato. Alcuni proprietari di case, che non hanno ricevuto le loro abitazioni, hanno iniziato a boicottare i pagamenti ipotecari: nel luglio 2022, ciò ha coinvolto 300 progetti residenziali. Precedentemente, nel 2021, il colosso edilizio cinese Evergrande è stato a rischio di fallimento. Nel primo trimestre del 2022, il trend al ribasso ha coinvolto l'intero mercato cinese, e le vendite dei 100 principali sviluppatori del paese sono diminuite del 50%. Inoltre, su Internet sono apparse immagini apocalittiche di città fantasma.
Le ferrovie ad alta velocità sono un altro progetto che un tempo ha rilanciato l'economia cinese. La loro costruzione ha permesso di espandere il mercato del lavoro mentre il loro funzionamento ha aumentato la mobilità della popolazione. Tuttavia, come ogni strada, prima o poi raggiunge la sua destinazione, e la costruzione deve essere completata. Sorge la domanda: dove vanno i costruttori una volta concluso il progetto? Tra l'altro, anche i trasporti ferroviari passeggeri non sono molto redditizi. Al contrario, il progetto di costruzione delle ferrovie ad alta velocità in Cina è profondamente in perdita, poiché è necessario estinguere i debiti derivanti dai prestiti:
Nel 2021, le passività totali delle ferrovie cinesi ammontavano a 5,9 trilioni di yuan, pari a circa il 4-5% del PIL cinese. E naturalmente, durante il rigido lockdown, il volume del traffico passeggeri è diminuito in modo significativo. In risposta, il governo cinese ha permesso alle ferrovie di emettere obbligazioni per 300 miliardi di yuan, che, stranamente, sono state indirizzate alla costruzione di nuove ferrovie...
Jack Ma e Alibaba
Tre anni fa, a ottobre 2020, il fondatore di Alibaba e principale azionista di Ant Group, Jack Ma, ha criticato la regolamentazione bancaria in Cina. Ben presto, una multa record di 2,8 miliardi di dollari è stata inflitta ad Alibaba Group Holding per violazione dolosa delle leggi antitrust. E due giorni dopo, alla direzione di Ant Group è stato chiesto di effettuare una ristrutturazione sotto forma di ultimatum. Anche altri giganti del settore tecnologico sono stati messi sotto pressione dal governo, invece il proprietario di TikTok (ByteDance) ha rinviato a tempo indeterminato i progetti di quotazione in borsa.
Allora, cosa impedisce la rinascita del miracolo cinese?
Mancanza di fiducia: I cinesi non credono che la vita stia migliorando, quindi non spendono denaro, ma lo mettono da parte o pagano i debiti. La stessa situazione si riscontra nelle imprese, che non si affrettano a investire nello sviluppo. Livello di debito elevato: i debiti dei governi centrale e regionale si avvicinano al 100% del PIL, cosa insolita per paesi con un livello di sviluppo simile a quello della Cina. Insuccessi nelle precedenti politiche di supporto: tentativi precedenti di supporto governativo hanno portato a bolle nell'industria e nella costruzione residenziale. Calo degli investimenti occidentali: ci sono sempre meno investimenti occidentali che non si affrettano a entrare in Cina, sia a causa delle restrizioni già in atto, sia per la paura di nuove sanzioni. Esaurimento delle fonti di crescita: le fonti precedenti di crescita economica si sono in gran parte esaurite, e la produttività del lavoro non aumenta più ai ritmi precedenti. Cambiamenti demografici: la crescita esplosiva della popolazione in età lavorativa appartiene al passato. La natalità sta diminuendo, invece la disoccupazione tra i giovani sta aumentando, i laureati che hanno studiato per lavorare nelle economie avanzate ora occupano posizioni poco qualificate. Declino del turismo interno: Il turismo interno è soppresso. Diminuzione delle vendite di case e auto: le vendite di case e auto si stanno contrarre insieme al reddito della popolazione.Ma questa è una brutta notizia non solo per i cinesi, abituati a vivere meglio anno dopo anno, ma anche per il mondo intero, che dipende dall'economia cinese.
In primo luogo, la Cina è il più grande acquirente di risorse energetiche al mondo. Molti settori industriali globali dipendono fortemente dai fornitori cinesi. Africa e America Latina contano sul fatto che la Cina continuerà a comprare i loro beni e a finanziare la loro industrializzazione. Il progetto cinese globale "Una cintura, una strada" rischia di diventare uno dei più perdenti nella storia. Quindi, per ora, Pechino dovrà rinunciare alle sue precedenti ambizioni di diventare una potenza mondiale leader e invece cercare a risolvere problemi più urgenti.
Ovvero, fare una scelta difficile per il 2024 e gli anni successivi: aumentare ulteriormente i debiti o rallentare la crescita economica? Non può più permettersi di sperare in un miracolo.