La scorsa settimana l'oro ha registrato un calo costante, mantenendosi al di sopra del livello di 1930$ l'oncia.
In base ai risultati dell'indagine settimanale sull'oro, gli investitori al dettaglio rimangono rialzisti per la settimana in corso. Mentre gli analisti di mercato sono chiaramente ribassisti nelle loro valutazioni sulle prospettive a breve termine del metallo giallo.
Il direttore del dipartimento di hedging commerciale presso Walsh Trading, John Weyer, ha dichiarato che la domanda di oro come bene rifugio sta diminuendo a causa della stabilizzazione della situazione tra Israele e Gaza, che in precedenza aveva contribuito a creare un clima di rifugio sicuro. Le dichiarazioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, hanno anch'esse influenzato la situazione. Powell ha dichiarato giovedì che la Federal Reserve è ancora pronta ad aumentare i tassi di interesse. Tuttavia, Weyer non crede che la Fed aumenterà effettivamente i tassi, aggiungendo che le dichiarazioni di Powell potrebbero essere finalizzate a mantenere le aspettative degli investitori.
Secondo Weyer, nessuno degli indicatori economici della settimana sembra essere un potenziale catalizzatore per il mercato dell'oro. Piuttosto, un evento inaspettato o qualcosa derivante dalla situazione tra Israele e Gaza potrebbe influenzare il mercato dell'oro.
Anche lo stratega di mercato senior di Forex.com, James Stanley, prevede la diminuzione del prezzo.
Mentre secondo l'analista di mercato senior di Barchart.com Deryn Newsome, il quadro tecnico indica che l'oro potrebbe essere ipervenduto. Ma è troppo presto per trarre conclusioni.
Anche Ole Hansen, capo del dipartimento di strategia delle materie prime della Saxo Bank, ritiene che il prezzo del metallo giallo potrebbe aumentare questa settimana.
Anche Colin Cieszynski, capo stratega di mercato della SIA Wealth Management, è ribassista, ritenendo che i commenti aggressivi del presidente della Fed Powell stiano preparando il terreno per rapporti sull'inflazione superiori alle attese sui prezzi al consumo e alla produzione negli Stati Uniti. Se l'inflazione scende più lentamente del previsto o addirittura accelera, potrebbe esercitare una pressione al rialzo sul rendimento dei titoli del Tesoro e sul dollaro statunitense, ostacolando la crescita del prezzo dell'oro.
Questa volta, al sondaggio sull'andamento del prezzo dell'oro hanno partecipato 12 analisti di Wall Street. A differenza delle aspettative rialziste della scorsa settimana, solo tre analisti, o il 25%, prevedono un aumento del prezzo questa settimana, mentre il 67% prevede un calo. Solo un analista, rappresentante dell'8%, si è espresso in modo neutrale riguardo all'oro.
Il sondaggio online ha ricevuto 319 voti. Nonostante una prospettiva meno ottimistica rispetto alla settimana scorsa, l'ottimismo è comunque prevalente. Il 57% dei partecipanti, pari a 183 persone, prevede un aumento del prezzo, mentre il 28%, pari a 88 persone, prevede un calo. Allo stesso tempo, 48 persone, o il 15%, sono rimaste neutrali.
Questa settimana dovrebbe iniziare a rianimarsi domani, con la pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, seguito mercoledì dall'indice dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti, dalle vendite al dettaglio e dall'Empire State Manufacturing Survey.
Auguro a tutti una buona settimana di trading.