Mentre l'euro e la sterlina britannica stanno andando abbastanza bene in vista del simposio Jacobson Hole che inizierà questo giovedì, gli investitori tengono d'occhio l'incontro dei leader dei BRICS, che dovrebbe concentrarsi molto sui modi per ridurre la dipendenza da dollaro statunitense. L'incontro inizia oggi, e il vicepresidente sudafricano, Paul Mashatile, ha annunciato l'intenzione di discutere l'influenza del dollaro americano sulle valute nazionali dei membri del BRICS.
L'incontro si terrà a Johannesburg dal 22 al 24 agosto. Il gruppo BRICS include Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Durante l'incontro verrà discussa l'espansione delle relazioni interne del gruppo e la transizione alle valute locali per il commercio. Il presidente della Russia, Vladimir Putin, non parteciperà per evitare un mandato di arresto internazionale in relazione all'operazione militare in Ucraina.
Da notare che durante l'incontro verrà discussa la possibilità di accogliere nuovi membri, su cui insiste la Cina e che sono sostenuti dalla Russia e dal Sud Africa. Gli esperti ipotizzano che l'alleanza stia cercando di posizionarsi come controparte al "G7".
Al momento si sa che il presidente cinese Xi Jinping è già arrivato a Johannesburg. Lo riferisce la televisione di stato cinese. In primo luogo, andrà a parlare con il suo collega sudafricano, Cyril Ramaphosa. Quindi, secondo il piano, i leader dei BRICS terranno discorsi e il presidente russo Vladimir Putin parlerà all'assemblea da remoto. All'ordine del giorno anche il business forum BRICS e un briefing della delegazione cinese.
Secondo quanto riportato, alla riunione dovrebbero partecipare come osservatori vari rappresentanti ufficiali, tra cui il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, il presidente dell'Indonesia, Joko Widodo, e il presidente dell'Iran, Ebrahim Raisi. Si prevede anche la partecipazione di oltre 30 capi di stato e di governo di paesi africani.
Le decisioni prese difficilmente influenzeranno immediatamente il mercato valutario, ma l'abbandono del dollaro, che è stato discusso da tempo dai paesi membri dei BRICS, ora più che mai appare come una possibilità concreta, che potrebbe minare la sua egemonia nel mondo.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico dell'EUR/USD, la pressione sull'euro si è attenuata. Per tornare sotto il controllo degli acquirenti è necessario superare il livello di 1,0925. Questo consentirà di ritornare verso 1,0950. Già da questo livello è possibile salire a 1.0980, ma farlo senza il supporto di grandi player sarà abbastanza problematico. In caso di ribasso dello strumento di trading, attorno a 1,0895, mi aspetto qualche azione importante da parte dei grandi acquirenti. Se non interverranno a quel livello, sarebbe consigliabile aspettare il raggiungimento del minimo a 1,0870 o aprire posizioni long da 1,0845.
Per quanto riguarda il quadro tecnico del GBP/USD, il trading continua all'interno del canale. Si può contare su un rafforzamento solo dopo il controllo del livello di 1,2785. Il ritorno in questo intervallo rafforzerà la speranza di un recupero a 1,2815, dopo di che sarà possibile parlare di un movimento più deciso al rialzo della sterlina verso 1,2850. In caso di calo della coppia, gli orsi cercheranno di ottenere il controllo del livello di 1,2750. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo colpirà le posizioni dei tori e porterà la coppia GBP/USD verso il minimo di 1,2720, con la prospettiva di scendere fino a 1,2680.