Lo yen è sull'orlo di una crisi

La scorsa settimana lo yen è drasticamente sceso contro il dollaro e l'euro, poiché le aspettative riguardo alle future variazioni monetarie in Giappone sono notevolmente diminuite sul mercato. Se la Banca del Giappone non compie effettivamente alcun passo verso una politica monetaria più restrittiva nella riunione di luglio, la valuta giapponese potrebbe mostrare un ulteriore ribasso in tutte le direzioni, soprattutto in tandem con il dollaro e l'euro.

Lo yen è la principale vittima della divergenza monetaria

Venerdì scorso, la valuta giapponese è precipitata del 1,24% contro il dollaro, raggiungendo il livello più basso delle ultime 2 settimane a 141,80. Mentre rispetto all'euro, lo yen è crollato del 1,20% e ha chiuso a un minimo di 15 anni a 157,75.

Il tasso di cambio dello yen ha iniziato una fase di forte calo dopo che l'agenzia Reuters ha pubblicato il suo recente sondaggio tra gli economisti. La maggior parte dei partecipanti concorda sul fatto che la Banca del Giappone non modificherà la politica di controllo della curva dei rendimenti durante la riunione di luglio.

Inoltre, diverse fonti vicine alla dirigenza della Banca giapponese riferiscono che le opinioni degli ufficiali giapponesi sulla correzione del controllo dei rendimenti si sono divise. Non tutti i politici ora vedono l'urgente necessità di questa misura e preferiscono attendere ulteriori dati per assicurarsi che l'inflazione sia stabile.

Come mostrato dal rapporto del venerdì del Ministero degli affari interni e delle comunicazioni del Giappone, i prezzi al consumo sono aumentati moderatamente a giugno (dal 3,2% al 3,3%). Questo ha rafforzato l'idea che l'inflazione potrebbe presto raggiungere il picco e stabilizzarsi.

In questo scenario, la Banca del Giappone non avrà buone ragioni per normalizzare la sua politica ultra-morbida, che include tassi di interesse estremamente bassi e rendimenti limitati allo 0% sui titoli di Stato a 10 anni.

Considerando la debole dinamica dei prezzi al consumo in Giappone il mese scorso, molti analisti ritengono che l'autorità monetaria manterrà il controllo della curva dei rendimenti durante il suo incontro di luglio e non alzerà i tassi d'interesse.

Una tale decisione potrebbe portare a una maggiore svalutazione dello yen giapponese rispetto al dollaro e all'euro, specialmente se la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea aumenteranno i tassi di interesse questa settimana e segnaleranno una continuazione della stretta monetaria.

Vediamo cosa prevedono gli analisti in merito alle riunioni di luglio della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea e della Banca del Giappone.

Federal Reserve

La decisione sui tassi di interesse negli Stati Uniti verrà annunciata il 26 luglio, seguita dalla tradizionale conferenza stampa del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.

Al momento, la maggior parte dei partecipanti al mercato è convinta che il regolatore avvierà l'undicesimo aumento dei tassi negli ultimi 16 mesi, portando il tasso di interesse al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni.

Secondo gli esperti, questa decisione avrà un impatto limitato sulla dinamica del dollaro statunitense, poiché tutta l'attenzione dei trader sarà concentrata sulla retorica di Jerome Powell.

"Credo che la dirigenza della Federal Reserve continuerà la tendenza verso una politica monetaria restrittiva e segnalerà la possibilità di ulteriori passi più avanti quest'anno per evitare un'ulteriore impennata dell'inflazione", ha commentato l'analista di Bloomberg Economics, Anna Wong.

L'economista di ING James Knightley ha espresso un punto di vista simile. L'esperto sottolinea che l'inflazione negli Stati Uniti sta rallentando, ma non abbastanza velocemente per la Fed. In tali circostanze, è improbabile che i funzionari americani decidano di porre fine alla campagna aggressiva.

Se nei prossimi giorni avremo conferma delle ambizioni "da falco" della Fed, la coppia USD/JPY mostrerà nuovamente una crescita parabolica.

Banca centrale europea

La Banca centrale europea annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse il 27 luglio. Poiché un aumento dei tassi di un quarto di punto questa settimana è quasi garantito, tutta l'attenzione degli investitori sarà concentrata sui commenti del presidente dell'istituzione, Christine Lagarde, riguardo ai futuri piani del regolatore.

"Penso che questa volta la retorica della leadership della BCE sarà più contenuta. Molto probabile, Lagarde dirà che la decisione del regolatore a settembre dipenderà dai dati in arrivo, e che la BCE non prevede di tagliare i tassi di interesse nel prossimo futuro", dice l'analista di Bloomberg Economics, David Powell.

La maggior parte dei suoi colleghi si aspetta anche che K. Lagarde non forzerà le cose in questa fase e assuma un atteggiamento attendista per poter valutare la dinamica dell'inflazione.

Tuttavia, se dovesse risultare che gli analisti hanno sbagliato e il discorso del presidente della BCE sarà nuovamente "falco", ciò porterà a un forte rafforzamento dell'euro in tutte le direzioni, compresa la coppia con lo yen.

Banca centrale del Giappone

La riunione della BOJ concluderà "la parata" delle banche centrali questa settimana. Il regolatore dovrebbe annunciare la propria decisione venerdì 28 luglio.

Secondo un recente sondaggio di Bloomberg, al momento oltre l'80% degli economisti ritiene che a luglio la Banca del Giappone non toccherà tutti i suoi strumenti di politica, inclusa la gestione della curva dei rendimenti.

"Non credo che Kazuo Ueda sorprenderà nello stile del suo predecessore Haruhiko Kuroda e modificherà i parametri dell'YCC questo mese. Fino a quando la BOJ non sarà convinta che l'inflazione è stabile, eviterà qualsiasi cambiamento affrettato che potrebbe essere visto come aggressivo. Pertanto, ci aspettiamo che mantenga la sua attuale posizione monetaria alla prossima riunione e durante la prima metà del 2024", dice l'analista di Bloomberg Economics, Taro Kimura.

Secondo le previsioni degli esperti, se questa settimana la BOJ confermerà ancora una volta il suo impegno accomodante, ciò potrebbe aggravare ulteriormente la situazione dello yen. Alla fine della settimana, il tasso di cambio dello yen potrebbe scendere rispetto al dollaro fino a 145 e rispetto all'euro fino a 159.

Lo stratega di Société Générale Kenneth Bru avverte che il forte calo dello yen di venerdì potrebbe spingere il Ministero delle finanze giapponese a fare ulteriori dichiarazioni pubbliche per cercare di sostenere la valuta.

I crescenti timori su un eventuale intervento da parte di Tokyo potrebbero essere una goccia salvifica per lo yen la prossima settimana, ma per ora i trader dovrebbero prepararsi a un ripido calo dello yen. Nei prossimi giorni, lo yen potrebbe cadere in un abisso senza fondo.