Il prezzo del gas in Europa subisce un calo superiore al 15% scendendo al di sotto dei 400 dollari

Il prezzo del gas in Europa è sceso di oltre il 15% venerdì, a meno di 400 dollari per 1.000 metri cubi. La dinamica delle quotazioni sta rallentando nel contesto di una correzione dopo un forte aumento dei prezzi del 30% il giorno prima.

I futures di luglio sull'indice TTF, il più grande hub europeo, hanno aperto le contrattazioni di venerdì al livello di 441$ per 1.000 metri cubi. Ma nel pomeriggio, i futures erano già scesi del 16,8%, al livello di 368,9$. La dinamica dei prezzi viene calcolata rispetto al prezzo di chiusura del giorno di negoziazione precedente, che era di 459,5$ per 1.000 metri cubi.

Il giorno precedente, il prezzo del gas naturale è salito del 30% e ha superato il livello di 550$, il che può essere spiegato dall'imminente aumento dell'offerta sul mercato, vale a dire l'aumento delle futures forniture di gas naturale liquefatto in Europa.

La situazione di mercato è stata ulteriormente aggravata dalle notizie sui problemi nei gasdotti norvegesi. Si sono verificati problemi imprevisti sia nelle piante di LNG che nei giacimenti di gas in Norvegia, che è attualmente il principale fornitore di gas blu in Europa.

Si è scoperto che l'operatività in alcuni importanti impianti di gas del regno settentrionale, tra cui i giacimenti di Ormen Lange e Aasta Hansteen, potrà riprendere non prima della metà di luglio. Gli stessi pronostici sono stati fatti da Gassco AS, l'operatore dei gasdotti norvegesi, anche per l'impianto di LNG a Nyhamna. Tutto questo suggerisce che la produzione di gas in Norvegia sarà molto al di sotto dei livelli abituali, il che significa che le forniture di energia all'UE saranno notevolmente ridotte.

Alcuni problemi tecnici delle compagnie del gas norvegesi, nonostante un contesto esterno abbastanza favorevole, hanno causato una forte volatilità delle quotazioni del carburante blu. Una reazione così brusca, che abbiamo visto ieri sui grafici, è l'ennesima conferma che la situazione del mercato europeo del gas è ancora molto instabile e precaria. Qualsiasi segnale, anche indiretto, di problemi con le forniture di energia è in grado di causare una vera e propria tempesta nei suoi prezzi sui grafici.

La domanda di gas sul continente europeo, nonostante il fatto che i depositi di gas sotterranei siano pieni a un livello sufficiente, continua ad essere molto debole. La ragione di questa debolezza risiede nella lenta ripresa dell'industria europea. Ad esempio, la più grande economia europea, la Germania, è scivolata in una recessione tecnica nel primo trimestre. E questo nonostante il fatto che dopo l'inverno scorso ci fosse (e c'è ancora) più che abbastanza gas nei depositi sotterranei.

Tuttavia, a parte tutti i fattori sopra citati che riducono la domanda di gas, bisogna elencare anche quelli che la aumentano. Ad esempio, l'arrivo di un vero caldo estivo sul continente europeo. Ad esempio, questa settimana nel sud della Spagna le temperature sono salite sopra i 45°C. In alcune regioni dell'Asia il caldo è arrivato addirittura prima che in Europa.

Tutto ciò implica un aumento del consumo di energia elettrica per il raffreddamento di edifici e locali, nonché una crescente concorrenza tra i paesi europei e asiatici per il LNG. E i trader lo indirizzano dove i prezzi sono attualmente molto più alti.