La riunione di maggio della Fed riguardo alla politica monetaria ha fatto crollare la valuta statunitense. Nonostante l'ennesimo aumento dei tassi negli Stati Uniti, il biglietto verde ha subito ieri una forte svendita. La coppia USD/JPY è stata la più colpita tra le principali valute, e sembra che le sue turbolenze stiano appena cominciando.
La Fed non è ancora "colomba", ma non è nemmeno più "falco"Mercoledì, l'evento principale nel mercato delle valute è stata la riunione della banca centrale statunitense riguardo alla politica monetaria. Come previsto, la Fed ha nuovamente aumentato i tassi di interesse di 25 punti base. Tuttavia, questo passo non ha portato alcun beneficio al dollaro, come nei bei vecchi tempi.
Adesso, con il mercato pieno di speculazioni riguardo a una possibile inversione della Fed, gli investitori erano ansiosi di sentire le dichiarazioni dei politici americani sul futuro dei tassi di interesse.
Questa volta, la banca centrale degli Stati Uniti ha abbandonato le formulazioni consuete che indicano la necessità di continuare il rafforzamento. Invece, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha sottolineato che la questione di ulteriori aumenti dei tassi rimane aperta per ora, nonostante la persistente alta pressione inflazionistica nel paese.
Secondo il funzionario, i principali ostacoli all'inasprimento sono i segni di rallentamento economico e lo stato piuttosto fragile del settore finanziario statunitense.
Come possiamo vedere, il tono attuale di Jerome Powell non può più essere definita "falco", ma è ancora presto per associarlo al gruppo delle "colombe" della Fed. Tuttavia, la retorica più morbida del regolatore ha avuto un impatto significativo sul sentimento del mercato.
Al momento, gli operatori si aspettano che a giugno la Fed mantenga il tasso di interesse nell'attuale intervallo (5%-5,25%) e successivamente si orienti verso una riduzione graduale. Pertanto, entro la fine dell'anno, il tasso negli Stati Uniti potrebbe diminuire di 80 punti base.
La prospettiva di un'inversione monetaria da parte della Fed ha ridotto la resa dei titoli di Stato statunitensi, colpendo duramente il dollaro. Ieri, l'indice DXY è sceso dello 0,6% rispetto al paniere delle principali valute. La performance peggiore del biglietto verde si è verificata in coppia con lo yen.
Al termine delle negoziazioni di mercoledì, la coppia USD/JPY è crollata di oltre l'1%. Il minimo intraday è stato raggiunto a 134,8.