Il calo dell'S&P 500, le turbolenze bancarie e il tetto del debito degli Stati Uniti

Il giorno dopo che Wall Street ha tirato un sospiro di sollievo per il salvataggio della First Republic Bank, il crollo dei creditori regionali degli Stati Uniti ha suscitato nuove preoccupazioni riguardo alla stabilità finanziaria, al calo delle azioni in tutti i settori e alla fuga verso gli angoli più sicuri del mercato. Per molti trader, il momento non poteva essere peggiore.

Alla vigilia della decisione della Federal Reserve, diversi rallentamenti nei pagamenti di PacWest Bancorp e Western Alliance Bancorp hanno sollevato preoccupazioni. Entrambe le azioni sono crollate di almeno il 15% nelle contrattazioni di martedì. Il settore finanziario ha influito notevolmente sull'indice S&P 500, che ad un certo punto è sceso di quasi il 2%.

Secondo una nota di John Flad, partner di Goldman Sachs Group Inc., i trader degli hedge fund con un orientamento ribassista hanno partecipato alla svendita che in seguito ha spinto a vendere anche gli investitori che detengono solo posizioni long.

Il prezzo dell'oro è aumentato di 4.000 punti:

"Wall Street è veloce a premere il pulsante di vendita, poiché le turbolenze nel settore bancario sembrano non scomparire nel breve termine", commenta Ed Moya, analista di mercato senior. "La propensione al rischio non ha lasciato margini di miglioramento, poiché i trader si sono concentrati sui persistenti dubbi riguardo alle banche regionali, sulle crescenti probabilità di recessione e sui crescenti rischi che gli Stati Uniti possano dichiarare il default sul proprio debito il prossimo mese".

A peggiorare le cose, c'è una crescente preoccupazione per il tetto del debito degli Stati Uniti, il che intensifica ulteriormente il dibattito sul fatto che la Fed dovrebbe fare una pausa dopo l'aumento di maggio per evitare una recessione economica più grave.

Sebbene i swap continuino a prevedere un aumento del tasso della Fed di un quarto di punto questa settimana, i trader hanno ridotto le loro scommesse su ulteriori aumenti, aumentandole su una riduzione entro la fine dell'anno.

Considerando tutti questi fattori, non sorprende che martedì ci sia stata molta domanda per i titoli di Stato, soprattutto dopo la vendita nella sessione precedente. I tassi biennali, più sensibili alle inevitabili azioni della Fed, sono scesi di 21 punti base, scendendo al di sotto del 4%.

Nel frattempo, il rendimento dei titoli del Tesoro per giugno ha superato il 5% dopo l'avvertimento di Janet Yellen che il governo degli Stati Uniti potrebbe raggiungere il limite del tetto del debito già all'inizio del prossimo mese.