EUR/USD. Obiettivo nord - 1,1100

La coppia euro-dollaro si avvicina all'11esimo livello sulla scia di un forte impulso al rialzo. I report sull'inflazione pubblicati questa settimana non sono stati a favore del biglietto verde. L'indice generale dei prezzi al consumo, così come l'indice dei prezzi alla produzione, hanno mostrato una dinamica al ribasso, finendo nella "zona rossa". Allo stesso tempo, alcuni rappresentanti della BCE hanno espresso messaggi falchi, fornendo un ulteriore sostegno agli acquirenti della coppia.

Inflazione, Fed e BCE

Quindi, questa settimana il mercato ha ricevuto un'altra conferma che l'inflazione negli Stati Uniti sta rallentando: i dati CPI e PPI di marzo indicano chiaramente questa tendenza.

Tuttavia, i trader sono convinti che la Federal Reserve non abbia ancora concluso il ciclo di inasprimento della politica monetaria: la probabilità di un rialzo dei tassi alla riunione di maggio è ormai vicina al 70%. Cioè, il dollaro sta di fatto perdendo le sue posizioni a causa di crescenti aspettative da falco. A prima vista, questo è un comportamento anomalo della valuta statunitense. Ma se ignoriamo l'aumento di maggio e valutiamo le prospettive a più lungo termine, allora tutto va a posto. Il mercato si rende conto che la Federal Reserve potrebbe iniziare a ridurre il tasso di interesse molto prima di quanto si pensasse in precedenza. Nel frattempo, la Banca centrale europea sta annunciando segnali di falchi, smentendo la possibilità di allentare i parametri della politica monetaria entro la fine dell'anno. La decorrelazione dei tassi di cambio della Federal Reserve e della Banca centrale europea è un vantaggio significativo per gli acquirenti di EUR/USD.

Proprio oggi, il rappresentante della Banca centrale europea Pierre Wunsch (Governatore della Banca nazionale del Belgio) ha dichiarato che durante la riunione di maggio il regolatore sceglierà tra due opzioni: aumentare il tasso di 25 punti o di 50 punti base. Tuttavia, ha chiarito che la dimensione del passo "dipende in gran parte dall'inflazione di base di aprile".

La scorsa settimana un altro rappresentante della Banca centrale europea, Robert Holzmann (Governatore della Banca centrale dell'Austria), ha dichiarato che un aumento del tasso di interesse di 50 punti base a maggio è "ancora possibile". Secondo lui, se la Banca centrale rallenta l'aumento dei tassi a 25 punti, "gli sarà difficile tornare indietro".

A favore di un aumento di 50 punti a maggio si è espresso anche il Governatore della Banca centrale della Slovenia, Boštjan Vasle.

Argomenti a favore del nord

Il capo della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nella sua retorica mantiene l'incertezza riguardo alle prospettive future di un'ulteriore stretta della politica monetaria, sottolineando che molto dipenderà dai dati più recenti (di aprile). Qui è necessario ricordare che l'indice generale dei prezzi al consumo a marzo si è attestato intorno al 6,9%, mentre la previsione era del 7,1%. Allo stesso tempo, l'inflazione core continua a mostrare dinamiche inverse. L'indice core, esclusi i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è nuovamente salito a marzo, questa volta al 5,7%. L'inflazione core sta accelerando costantemente da molti mesi ormai, battendo record storici. Inoltre, il capo della BCE, in seguito alla riunione di marzo e nei suoi successivi interventi pubblici, ha più volte espresso preoccupazione per la dinamica dell'inflazione di base.

Data questa disposizione, si può presumere che l'inflazione di aprile determinerà di quanto la Banca centrale europea aumenterà i tassi a maggio - di 25 o 50 punti (il fattore decisivo sarà l'indice core dei prezzi al consumo).

In ogni caso, questa decisione non sarà l'ultima: la Banca centrale europea continuerà ad attuare una politica restrittiva finché l'inflazione di base non si invertirà. Secondo alcune stime, il livello di inflazione di base raggiungerà il suo massimo solo a luglio, dopodiché comincerà a scendere lentamente. Pertanto, nel prossimo futuro (entro i prossimi mesi), la BCE sarà aggressiva.

Ecco, la Federal Reserve si avvicina alla fine del ciclo di aumento dei tassi di interesse. L'aumento di maggio (ancora in discussione) probabilmente sarà l'ultimo del ciclo corrente. Inoltre, di recente, il mercato ha diffuso attivamente voci secondo cui alla fine dell'anno la Fed farà un passo indietro, allentando la politica monetaria. Queste voci si sono intensificate dopo una dichiarazione del presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, che non ha escluso la possibilità di un taglio dei tassi quest'anno "se l'inflazione diminuisce".

Conclusioni

L'attuale contesto informativo contribuisce all'ulteriore crescita di EUR/USD. L'analisi tecnica parla anche a favore dello sviluppo del trend settentrionale: su tutti i timeframe superiori a H4, la coppia si trova sulla linea superiore o tra le linee centrali e superiori dell'indicatore Bollinger Bands. Sul grafico giornaliero, l'indicatore Ichimoku ha formato uno dei suoi segnali rialzisti più forti, "Parade of Lines". L'obiettivo più vicino e finora il principale del movimento settentrionale è il livello di 1,1100 (la linea superiore di Bollinger Bands sul grafico a quattro ore).