EUR/USD. La calma prima della tempesta?

All'inizio di una nuova settimana di trading, la coppia EUR/USD mostra una bassa volatilità, scambiando in una fascia di prezzo ristretta. Il prezzo si bilancia al confine tra 6 e 7 cifre, riflettendo l'indecisione sia degli acquirenti che dei venditori. Il calendario economico di oggi è praticamente vuoto. La sessione europea è stata contrassegnata da pubblicazioni minori (il rapporto mensile della Bundesbank e l'indice di fiducia dei consumatori dell'Eurozona), mentre i mercati americani sono chiusi oggi: gli Stati Uniti festeggiano una festa nazionale - il Presidents' Day.

Inoltre, il mercato si è bloccato in previsione di eventi politici di alto profilo domani. Martedì è previsto l'intervento di Joe Biden, e anche Vladimir Putin si rivolgerà con un messaggio all'Assemblea federale. I messaggi da loro espressi possono aumentare o diminuire il livello di sentimento anti-rischio nei mercati (che influenzerà senza dubbio la valuta statunitense). Ma se la situazione geopolitica generale non subirà drastici cambiamenti dopo i discorsi dei presidenti, allora l'attenzione del mercato si sposterà nuovamente sui fattori fondamentali "classici".

Crescenti aspettative da falco

Come risultato delle ultime due settimane, si è cristallizzata l'opinione generale che la Fed alzerà il tasso a passi di 25 punti nei prossimi mesi, almeno nelle prossime due riunioni. Ma sono possibili anche scenari più aggressivi. Ad esempio, prima della pubblicazione dell'ultimo rapporto sull'inflazione statunitense, la probabilità di un aumento del tasso di 25 punti a marzo era del 95% (secondo il CME FedWatch Tool). Mentre ora le probabilità che questo scenario si realizzi sono stimate all'80%, invece la probabilità di un aumento di 50 punti (fino al 5,25%) è già del 20%. Se parliamo della riunione di maggio, qui i partecipanti al mercato stimano la probabilità di aumento del tasso al 5,25% (ipotizzando un aumento di 25 punti a marzo) al 74% e fino al 5,5% - al 16%. E, a seguito della riunione di giugno, il tasso dovrebbe aumentare al 5,5% (ipotizzando un ritmo misurato in precedenti riunioni) - la probabilità di questo scenario è già stimata al 55%. Allo stesso tempo, i trader non escludono che a giugno il tasso potrebbe raggiungere il livello del 5,75%.

Come possiamo vedere, il mercato ha rivisto le proprie previsioni, rafforzando le aspettative da falco. A mio parere, questa rivalutazione sembra assolutamente giustificata, dati i recenti rapporti macroeconomici e commenti dei rappresentanti della Fed.

Il volano delle aspettative da falco ha cominciato a distendersi poco più di una settimane fa, quando sono stati pubblicati i dati dei non farm. L'aumento di mezzo milione di occupati a gennaio, così come il calo della disoccupazione al 3,5%, hanno sorpreso gli investitori. I dati sull'inflazione pubblicati la scorsa settimana hanno completato il puzzle, formando un nuovo quadro fondamentale. Ricordiamo che l'indice dei prezzi al consumo di gennaio e l'indice dei prezzi alla produzione sono entrati nella "zona verde". Il ritmo dell'inflazione è rallentato e questo fatto è diventato un segnale allarmante per la Fed. All'inizio di febbraio, Jerome Powell, parlando all'Economic Club di Washington, ha ammesso che potrebbe volerci molto tempo prima che la crescita dei prezzi al consumo rallenti: secondo lui, l'inflazione negli Stati Uniti potrebbe rallentare al livello target solo nel 2024. Allo stesso tempo, ha chiarito che la Fed continuerà ad alzare il tasso, "che non ha ancora raggiunto un livello accettabile per combattere l'inflazione" (non ha però specificato quale livello fosse "accettabile").

Tasso in rialzo, euro/dollaro in ribasso

Powell ha espresso le tesi suddette anche prima della pubblicazione dei dati sulla crescita dell'inflazione di gennaio. Si può presumere che ora la retorica del capo della Fed diventerà di nuovo più dura: il filo conduttore dei suoi discorsi sarà il messaggio che il regolatore americano non ha intenzione di chiudere la strategia aggressiva nel prossimo futuro. Molti suoi colleghi, infatti, stanno già portando al pubblico questo messaggio: John Williams, Loretta Mester, Laurie Logan, Michelle Bowman, Patrick Harker, Lisa Cook. Tutti, in una forma o nell'altra, hanno affermato che la Fed è pronta per una lotta più lunga contro l'inflazione elevata, date le ultime tendenze. In termini pratici questo significa che il regolatore ha intenzione di rivedere al rialzo il livello del tasso finale, presumibilmente al 5,5%. I messaggi al riguardo si sentono sempre più spesso, in particolare, l'obiettivo del "5,5%" è stato espresso da John Williams e Patrick Harker, che hanno diritto di voto nel Comitato. Da qui l'aumento delle aspettative da falco: secondo molti esperti, la Fed manterrà un ritmo di rialzi del tasso di 25 punti, ma "l'estensione della distanza" non è stata ancora determinata. Comunque, ora possiamo affermare con sicurezza che la Banca centrale supererà il punto finale precedentemente dichiarato (5,1%).

Conclusioni

Nel mercato, le aspettative da falco sulle azioni future della Fed sono in crescita. Questo fattore fondamentale fornirà supporto fondamentale agli orsi EUR/USD, che ora stanno cercando di mantenere la coppia all'interno della sesta cifra. Tecnicamente, il prezzo si trova tra le linee centrale e inferiore dell'indicatore delle bande di Bollinger, al di sotto delle linee Tenkan-sen e Kijun-sen, ma al di sopra della nuvola di Kumo. Il livello di supporto più vicino è a 1,0650, che è il limite superiore della nuvola. Conviene prendere in considerazione posizioni short sulla coppia solo dopo il superamento di questa barriera di prezzo. Il target principale meridionale a medio termine si trova a 1,0590, che è la linea inferiore dell'indicatore delle bande di Bollinger nello stesso arco temporale.