I dati sull'inflazione negli Stati Uniti hanno causata una completa confusione nel mercato. Le speranze di alcuni per una politica moderata della Fed nel prossimo futuro a causa di un rallentamento più marcato dei prezzi sono state livellate dalle dichiarazioni dei rappresentanti delle banche centrali secondo cui i tassi sarebbero rimasti ai loro massimi per un periodo di tempo piuttosto lungo. Come mostrano i dati, l'inflazione negli Stati Uniti ha continuato a rallentare a dicembre, confermando che la pressione sui prezzi ha raggiunto il suo picco e ora sta gradualmente diminuendo, il che, da un lato, consente alla Federal Reserve di rallentare il ritmo dei tassi di interesse. D'altra parte, c'è la preoccupazione di ripetere lo scenario degli anni '80.
L'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% a gennaio rispetto al mese precedente, con prezzi dell'energia in calo per la prima volta in 2,5 anni. Il rapporto del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti afferma: l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,5% su base annua rispetto allo scorso dicembre, il più basso dall'ottobre 2021.
L'indice core, escluso cibo ed energia, è aumentato dello 0,3% il mese scorso e del 5,7% su base annua, il ritmo più lento da dicembre 2021. I dati hanno coinciso completamente con le previsioni degli economisti, il che ha portato a una confusione in molti mercati.
Come ho notato sopra, i dati dei mesi precedenti inferiori alle attese, mostrano segnali più consistenti di inflazione in calo, consentendo alla Fed di decidere un rialzo dei tassi di solo un quarto di punto nella prossima riunione del 1° febbraio. Tuttavia, una forte domanda dei consumatori, in particolare per i servizi, unita alle difficili condizioni del mercato del lavoro, minacciano di mantenere una pressione al rialzo sui prezzi. Un certo numero di economisti ritiene che, nonostante i dati sull'inflazione, la Fed aumenterà i tassi di un altro 0,5%, come ha fatto a dicembre, prima di fare una pausa a valutare come il ciclo di inasprimento più aggressivo degli ultimi decenni andrà a influenzare l'economia.
Questa settimana ho più volte parlato di discorsi dei funzionari della Fed che hanno sottolineato la necessità di mantenere alti i tassi per un bel po' di tempo e hanno messo in guardia dal sottovalutare il loro impegno a farlo. Nonostante ciò, gli investitori continuano a scommettere che la banca centrale taglierà i tassi entro la fine dell'anno, anche se i funzionari dicono il contrario.
Dopo la pubblicazione del rapporto sull'inflazione, il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker ha dichiarato che da adesso la banca centrale dovrebbe aumentare i tassi di interesse con incremento di un quarto di punto, in quanto si sta avvicinando al punto finale della sua campagna di rialzi. Sebbene si preveda che la crescita annua complessiva dei prezzi rallenti in modo significativo quest'anno, permane molta incertezza su quanto potrebbe scendere l'inflazione e se l'aumento dei tassi della Fed alla fine porterà a una recessione negli Stati Uniti. Ora la traiettoria dell'inflazione sarà determinata in diverse aree critiche: alcune di esse sono interne - mercato del lavoro e immobiliare, e altre - globali, comprese le catene di approvvigionamento e le tensioni geopolitiche.
Per quanto riguarda il quadro tecnico di EUR/USD, la domanda per l'euro rimane. Ci sono anche possibilità di ulteriore crescita e di raggiungere nuovi massimi annuali. Per fare ciò, è necessario mantenersi al di sopra di 1,0810, il che stimolerà lo strumento di trading a sfondare nell'area di 1,0863. Al di sopra di questo livello, si può facilmente salire a 1,0895. In caso di ribasso dello strumento di trading, solo la rottura di supporto a 1.0810 aumenterebbe la pressione sulla coppia e spingerebbe EUR/USD verso 1.0765 e 1.0725 con la prospettiva di scendere al minimo di 1.0685.
Per quanto riguarda il quadro tecnico del GBP/USD, finora i tentativi della sterlina di uscire dal canale laterale non hanno avuto successo. Gli acquirenti devono rimanere al di sopra di 1,2160 per mantenere il vantaggio. Ma solo dopo la rottura del massimo settimanale a 1,2225 si rafforzeranno le speranze di un ulteriore recupero in area 1,2300, dopodiché si potrà parlare di uno scatto al rialzo più marcato della sterlina in area 1,2350. Potremo parlare del ritorno della pressione sullo strumento di trading dopo che gli orsi avranno preso il controllo di 1,2160. Ciò colpirà le posizioni rialziste e spingerà la coppia GBP/USD verso 1,2090.