L'euro: passo indietro, riflessione, pronto a salire

Questa settimana, la valuta europea ha dovuto attraversare un "ottovolante". Dopo un rialzo fiducioso sullo sfondo di un dollaro indebolito, "l'europeo" è tornato indietro dalle posizioni conquistate. Tuttavia, quest'ultimo non perde la speranza di prendersi la rivincita nel prossimo futuro.

All'inizio delle negoziazioni di giovedì 15 dicembre, la valuta europea è scesa notevolmente rispetto a quella statunitense. Il fulcro dei mercati è la riunione della BCE, che discute questioni chiave: il tasso di inflazione, il ritmo degli aumenti dei tassi e la probabilità di una recessione. Secondo gli analisti, l'euro è in grado di beneficiare della situazione attuale e recuperare terreno. In questo momento la coppia EUR/USD viene scambiata vicino a 1,0655, cercando di raggiungere nuovi picchi.

Secondo gli analisti, l'euro ha una possibilità di rialzo, poiché l'attuale rafforzamento del dollaro, basato sulla retorica "falca" della Fed, potrebbe fallire. Secondo le previsioni degli economisti del Credit Suisse, entro la fine del 2022 la coppia EUR/USD sarebbe in grado di testare i massimi di maggio vicino a 1,0800.

Alla vigilia delle vacanze di Natale e Capodanno, molti analisti tornano a sollevare il tema della parità tra dollaro ed euro. Le opinioni al riguardo si sono divise: molti non si aspettano un ritorno, mentre i loro avversari ammettono questa possibilità. Gli strateghi valutari di Rabobank ritengono che nel 2023 la coppia EUR/USD sarà in grado di raggiungere la parità.

In questo momento i mercati stanno valutando i risultati della recente riunione della Fed. Ricordiamo che la banca centrale degli Stati Uniti ha aumentato i tassi d'interesse di 50 punti base, fino al 4,25%-4,5% annuo. Secondo le previsioni del regolatore, il prossimo anno il tasso di riferimento raggiungerà il 4,75%-5% annuo. Allo stesso tempo, la Fed ha confermato di ritenere opportuno un ulteriore rialzo, in quanto in linea con i principi della "politica restrittiva".

Per quanto riguarda la previsione "puntuale" del regolatore sulle tariffe, a fine 2023 sarà portato al 5,1%. Si sottolinea che nel corso del prossimo anno il FOMC non prevede un taglio dei tassi. Nella previsione a lungo termine della Fed, con un orizzonte di pianificazione fino alla fine del 2024, è possibile la riduzione del tasso al 4,1% ed entro la fine del 2025 al 3,1%.

Inoltre, la Fed continuerà a ridurre le attività del bilancio. Questo programma è stato annunciato a maggio di quest'anno ed è iniziato a giugno. Il regolatore ha attualmente 8,6 trilioni di dollari in bilancio, dicono gli analisti.

Per quanto riguarda l'inflazione, la Fed è irremovibile: intende portarla al target del 2%, ha sottolineato Jerome Powell, capo del dipartimento. Al momento, il tasso d'inflazione è ancora elevato, anche se sta gradualmente diminuendo. Allo stesso tempo, il FOMC definisce i rischi di inflazione come "in aumento". Il regolatore americano si atterrà alla politica di inasprimento della politica monetaria fino al raggiungimento del tasso d'inflazione target.

Più tardi, giovedì 15 dicembre, verranno resi noti i risultati della riunione di dicembre della BCE. Secondo le prime previsioni, il regolatore europeo potrebbe rallentare il rialzo dei tassi a 50 punti base, fino al 2,5% annuo. In precedenza, la BCE aveva alzato i tassi di 75 punti base. Inoltre, la Banca Centrale Europea presenterà previsioni macroeconomiche aggiornate.

Secondo gli analisti di Credit Suisse, il rialzo dei tassi di 50 punti base potrebbe influire negativamente sull'euro. Tuttavia, è improbabile che questo impatto colpisca duramente l'euro, in quanto, affinché ciò accada, Christine Lagarde, capo della BCE, dovrebbe rafforzare la strategia accomodante per quanto riguarda il ritmo futuro della crescita e il livello finale del tasso. Quest'opzione è poco probabile, sottolinea Credit Suisse. Con tutto ciò, l'inflazione persistentemente elevata e l'aumento dei salari amplificano "il rischio asimmetrico di un forte aumento dell'euro con un rialzo inaspettato dei tassi di 75 punti base", concludono gli esperti.