Il presidente della Fed ha preannunciato il crollo del dollaro statunitense

L'euro e la sterlina britannica con molta probabilità continueranno a salire dopo che il presidente Jerome Powell ha lasciato intendere ieri che la Federal Reserve avrebbe rallentato l'aumento dei tassi il mese prossimo. Ha sottolineato inoltre che i costi dei prestiti aumenterebbero ancora di più e rimarrebbero ai massimi per un bel po'.

Nel suo discorso alla Brookings Institution di Washington, Powell ha lasciato intendere che la Fed avrebbe alzato i tassi di interesse di 50 punti base in una riunione del comitato il 13-14 dicembre, dopo quattro consecutivi aumenti di 75 punti base. "Il momento di rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi potrebbe arrivare già alla riunione di dicembre", ha affermato Powell. "Considerando i nostri progressi nell'irrigidimento della politica, i tempi di tale allentamento contano molto meno delle domande su quanto ancora dobbiamo aumentare i tassi per tenere sotto controllo l'inflazione e per quanto tempo sarà necessario mantenere la politica a un livello restrittivo".

A seguito di tali dichiarazioni i rendimenti dei buoni del Tesoro a 2 anni sensibili alla politica sono crollati, annullando i recenti guadagni, mentre l'indice S&P 500 ha recuperato per chiudere la giornata in deciso rialzo. Il dollaro statunitense è sceso di prezzo rispetto ai suoi principali concorrenti nei mercati dei cambi.

Vorrei ricordare che le attuali azioni della Fed sono le più aggressive dagli anni '80. Da marzo di quest'anno, quando i tassi erano prossimi allo zero, il comitato ha innalzato intervallo target al 3,75-4%. Powell ha anche affermato che sia probabile che i tassi raggiungano livelli più alti di quanto previsto dai funzionari a settembre. In quel periodo la previsione era del 4,6% nell'anno prossimo. È evidente che le previsioni di dicembre saranno riviste al rialzo.

I trader si aspettano che la Fed sospenda gli aumenti dei tassi nel secondo trimestre del prossimo anno, una volta raggiunto il 5% circa. Anche nel mercato dei futures, la Banca Centrale dovrebbe iniziare ad abbassarli entro la fine dell'anno, anche se Powell ha detto che la Fed non intende farlo a breve.
Per quanto riguarda la recessione, gli economisti ritengono che arriverà nei prossimi 12 mesi, tuttavia, durante il discorso, Powell ha osservato che il cosiddetto "atterraggio morbido" per l'economia rimarrebbe uno scenario plausibile e ancora realizzabile, anche se ha riconosciuto che la probabilità di un tale esito degli eventi fosse estremamente ridotta.

Powell ha anche notato che un aumento dei tassi meno aggressivo in questa fase fosse un buon modo per bilanciare i rischi per l'economia derivanti dall'inflazione e dal rallentamento della crescita.

Per quanto riguarda l'indagine economica regionale Beige Book della Fed, pubblicata ieri, si afferma che l'attività economica nelle ultime settimane è rimasta pressoché invariata o leggermente aumentata rispetto al rapporto precedente, a fronte di tassi di crescita modesti nel periodo precedente, riconducibili al inizio ottobre.

Oggi i trader sembrano prepararsi per il rapporto di domani sull'occupazione negli Stati Uniti, che probabilmente mostrerà una crescita di 200.000 posti di lavoro a novembre, che secondo gli economisti sarà la più lenta in quasi due anni, indebolendo ulteriormente la posizione del dollaro, quindi non conterei particolarmente sulla sua crescita nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda il quadro tecnico dell'EUR/USD, la domanda del dollaro statunitense è diminuita drasticamente, il che ha portato al rafforzamento della valuta europea, pur mantenendo un potenziale rialzista sufficiente per la coppia all'inizio di questo mese. Per un'ulteriore crescita, l'euro dovrebbe superare 1,0480, il che stimolerebbe lo strumento di trading a crescere nell'area di 1,0525. Al di sopra di questo livello, si può facilmente salire a 1,0570. In caso di calo solo un fallimento del supporto a 1,0420 spingerebbe EUR/USD indietro a 1,0370 e aumenterebbe la pressione su EUR/USD con la prospettiva di scendere a un minimo di 1,0330.

Per quanto riguarda il quadro tecnico del GBP/USD, dopo il ritorno di ieri sul mercato degli acquirenti della sterlina, oggi i rialzisti cercheranno sicuramente di mantenere il controllo. Gli acquirenti devono superare 1,2110 per prendersi il mercato. Una rottura di tale range rafforzerà le speranze di un ulteriore recupero in area 1,2180, dopodiché si potrà parlare di un più marcato rialzo della sterlina in area 1,2230. Possiamo parlare del ritorno della pressione sullo strumento di trading dopo che gli orsi hanno preso il controllo di 1,2050. Ciò colpirà posizioni rialziste e spingerà la coppia GBP/USD verso 1,2000 e 1,1960.